Vestiti e patogeni!

Quante volte avete pensato che lavare i vestiti ad alte temperature avrebbe eliminato, assieme a sporco e cattivo odore, anche eventuali agenti patogeni? Forse è il caso di rivedere la vostra posizione!

Uno studio condotto dal team di ricerca di Kelly Reynolds, ricercatrice specializzata in ambito microbiologico e professoressa di salute ambientale presso l’Università dell’Arizona, ha smentito questa credenza vecchia quanto la lavatrice stessa!

Lo studio condotto sui vestiti

Immaginate di essere in casa con un individuo malato: un solo grammo delle sue feci contiene milioni di virus e l’esposizione a cento di quei virus potrebbe farvi ammalare. Infatti, non importa quanto sia elevato il vostro livello di pulizia, ciascun individuo ha in media sulla propria biancheria intima circa un decimo di residui fecali. Se, quindi, la biancheria intima di un individuo malato e quella di individui sani viene lavata assieme, le probabilità che i suoi microrganismi si facciano strada tra i vestiti è molto alta.

Lo studio afferma, infatti, che non importa la temperatura a cui i capi vengono lavati, la presenza di anche un singolo elemento infettato, all’interno del cestello, può passare i germi al 90% di indumenti presenti, soprattutto nel caso di patogeni che causano raffreddore, influenza e gastroenterite.

Anche effettuando lavaggi separati per gli indumenti infetti e quelli sani, comunque, la persistenza dei germi nel cestello non garantisce protezione dall’infezione. Per evitare questa evenienza basta effettuare un lavaggio, a vuoto, con candeggina o altro disinfettante.

Asciugare i vestiti al meglio per eliminare i patogeni

Secondo la Reynolds, un’asciugatura ad alta temperatura per almeno 28 minuti in asciugatrice è il metodo migliore per l’eliminazione dei patogeni. In alternativa, se non si dispone di asciugatrice, si possono utilizzare i metodi classici, quali stendere i panni al sole (Figura 1), la cui luce ultravioletta ha proprietà disinfettanti.

Vestiti stesi al sole
Figura 1 – Panni stesi al sole [Credits: greenstyle.it]

Il caso dell’abbigliamento sportivo

Per quanto riguarda poi l’abbigliamento sportivo (Figura 2), nella maggior parte dei casi si è più impegnati ad eliminare i cattivi odori piuttosto che eventuali microrganismi. Per l’igiene di questo tipo di indumenti, è buona norma una buona igiene delle mani e delle attrezzature sportive prima del loro utilizzo.
Bisogna comunque cercare di lavare questi indumenti il prima possibile, poiché il sudore può costituire un ambiente ideale per la proliferazione di germi e batteri.

vestiti sportivi in lavatrice
Figura 2 – Capi sportivi in lavatrice [Credits: mantel.com]

E se usassimo più detersivo?

Infine, se, dopo questi consigli, state pensando di utilizzare una quantità di detersivo maggiore per il lavaggio, NON FATELO! Secondo Jolie Kerr, ricercatrice ed esperta di pulizia, le lavatrici sono state progettate per eliminare, ad ogni ciclo di lavaggio, solo una determinata quantità di detersivo. Aggiungendone in eccesso, quindi, questo rimarrà sui vestiti, divenendo una trappola per eventuali agenti microbici, ma anche per eventuali odori.

Emanuela Pasculli

Fonti

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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e scrivo per Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

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