Microbiota vaginale e vaginosi batterica
La cavità vaginale, come molte altre del corpo, è caratterizzata da una comunità di microrganismi che viene definita flora batterica vaginale. La presenza di questi batteri permette di garantire una difesa nei confronti dei batteri patogeni.
I principali batteri che costituiscono la flora sana vaginale appartengono al genere Lactobacillus, i principali responsabili dell’acidità vaginale garantendo un pH tra 4 e 4,5.
Il quantitativo e il tipo di batteri presenti nella flora possono influire sullo stato di salute della donna e nello sviluppo di eventuali patologie come la vaginosi batterica.
Vaginosi batterica
La vaginosi batterica è un’infezione di tipo batterica che si manifesta in seguito ad un’alterazione della microflora vaginale e induce lo sviluppo di batteri patogeni. Il 20-30% delle donne in età fertile soffre di questa patologia, queste possono sviluppare un cattivo odore o presentare problematiche durante la gravidanza.
Questa patologia, a differenza della candidosi, si sviluppa a causa della riduzione dei lattobacilli e allo sviluppo di batteri appartenenti alla specie Gardnerella vaginalis. (Figura 1)
Trattamento della vaginosi batterica
Il trattamento per questa infezione batterica prevede l’utilizzo di antibiotici, tuttavia il 30% delle persone dopo il trattamento iniziale, superati i 3 mesi ripresentano nuovamente i sintomi. Il 70% può ripresentare i sintomi anche dopo un anno dall’uso di antibiotici.
Trapianto di microbioma vaginale
La tecnica del trapianto di comunità batteriche da una persona sana ad una malata è risultata efficace nel contrastare l’infezione di Clostriduim difficile, ciò ha spinto l’equipe israeliana, pilota di questa sperimentazione (dettagli maggiori nelle fonti), a provare le stesse metodiche per contrastare la vaginosi batterica.
Risultati
Sono stati prelevati da donatrici il microbioma vaginale sano e sono stati trasferiti a cinque pazienti con un’età compresa tra i 27 e i 47 anni che erano state vittime di più episodi di vaginosi batterica durante l’ultimo anno.
Dopo aver ricevuto il fluido vaginale delle donatrici, quattro delle cinque pazienti ha notato dei miglioramenti che sono continuati 21 mesi dopo il trattamento. La quinta paziente ha riscontrato un miglioramento tuttavia ha avuto una ricaduta.
Prospettive future
Eran Elinav, uno degli autori dello studio pubblicato su Nature Medicine, vorrebbe estendere questa tecnica attraverso uno studio più ampio e comprovando la sua efficacia rispetto al placebo.
Ismael Sanchez Polanco
Fonti
- Vaginal microbiome transplantation in women with intractable bacterial vaginosisAhinoam Lev-Sagie, Debra Goldman-Wohl, Yotam Cohen, Mally Dori-Bachash, Avner Leshem, Uria Mor, Jacob Strahilevitz, Allon E. Moses, Hagit Shapiro, Simcha Yagel and Eran Elinav
- In vivo microbiome and associated immune markers: New insights into the pathogenesis of vaginal dysbiosis Giuseppina Campisciano, Nunzia Zanotta, Danilo Licastro, Francesco De Seta & Manola Comar
- https://www.cdc.gov/std/bv/stdfact-bacterial-vaginosis.htm