In un rapporto dei ricercatori alla riunione annuale dell’American Society for Microbiology è stato stimato che i bambini spesso acquisiscano i batteri che causano carie da parte di membri non appartenenti alla famiglia. I bambini spesso condividono i microbi orali con le loro madri. In un nuovo studio, i ricercatori della University of Alabama a Birmingham (UAB) hanno scoperto che il 72 per cento dei bambini nutriva almeno un ceppo di Streptococcus mutans che causa carie e non si trova in membri della famiglia. I risultati, presentati il 17 giugno presso la riunione annuale a Boston dell’American Society for Microbiology, suggeriscono che i microbi possono provenire da altri bambini. “Quello che abbiamo voluto guardare con questo studio è la possibilità di monitorare la trasmissione di questo batterio in uno studio epidemiologico su larga scala condotto in una piccola città in Alabama”, coautore dello studio Stephanie Momeni, uno studente di dottorato in biologia presso UAB. Momeni e colleghi, isolati i batteri S. mutans da 119 bambini africani americani che vivevano con almeno un membro della famiglia. I ricercatori hanno determinato il tipo di deformazione utilizzando ripetitive PCR extrageniche palindromich . Loro hanno classificato ogni ceppo in comune o non condiviso tra i bambini dello studio e i loro familiari. I ricercatori hanno trovato che il quaranta per cento dei bambini dello studio non condivideva ceppi di S. mutans con le loro madri. E circa il 20 per cento dei bambini condivideva solo questi batteri con un altro bambino che vivevano con loro, come un fratello o cugino. I restanti due terzi dei bambini hanno in comune almeno un ceppo di batteri con le loro madri. Tuttavia, “non stiamo cercando di dire non baciare i vostri bambini”, ha detto Momeni. Per i ceppi di S. mutans non condivisi con nessuno in casa, circa un terzo delle colonie batteriche aveva solo un singolo isolato, il che potrebbe significare che questi ceppi rari possono avere nulla a che fare con la carie dentale, ha aggiunto Momeni durante il briefing. “Passi futuri per la nostra ricerca sarà quello di fare un’analisi più dettagliata della possibile trasmissione su base singolo bambino per cercare di determinare quale dei ceppi in comune sono più associati con la malattia… o se è una combinazione di più ceppi che conduce alla carie”, ha scritto Momeni in una email a The Scientist. Ha poi aggiunto che i risultati devono ancora essere replicati con altri metodi di tipizzazione batteriche e in altre popolazioni. In tema di prevenzione si ricorda l’importanza fondamentale di una corretta igiene orale per evitare la formazione di carie, con scopo l’allontanamento dal cavo orale delle sostanze cariogene, rappresentate dai residui alimentari e dalla placca batterica. Per ottenere tale risultato i denti vanno lavati dopo ogni pasto e con particolare cura la sera, in quanto durante la notte eventuali residui alimentari sono facilmente trasformati in acido dai batteri presenti nella placca.
fonte: The Scientist
Alessandro Scollato