Marte non è un luogo ospitale per i microrganismi che abitano il nostro pianeta
: è questo il risultato della ricerca di Jennifer Wadsworth e Charles S. Cockell, astrobiologi dell’Università di Edimburgo, che lo scorso 6 luglio hanno pubblicato su Scientific Reports i risultati del loro studio, illustrando come le condizioni ambientali che caratterizzano la superficie marziana siano assolutamente sfavorevoli per la sopravvivenza dei nostri batteri.
L’idea dei ricercatori è stata quella di allestire una coltura di Bacillus subtilis (Fig.1), batteri che di solito contaminano le sonde spaziali, in un terreno che simulasse il più possibile il suolo di Marte e ricreasse quindi tutte quelle condizioni che ne caratterizzano l’ambiente. Indispensabili in questo contesto sono state le informazioni sulla qualità del terreno del Pianeta Rosso ottenute nelle spedizioni condotte dalla NASA; in particolare, dalle analisi del suolo è stata riscontrata la presenza di perclorati di magnesio, oltre ad altre sostanze come perossido di idrogeno e ossidi di ferro.

Per ricreare fedelmente le stesse condizioni ambientali del pianeta, gli scienziati hanno inoltre irraggiato il perclorato e le altre sostanze con luce UVC, cioè radiazioni a piccola lunghezza d’onda: il risultato ottenuto è stato un potente battericida, praticamente letale. I batteri, infatti, risentirebbero degli effetti negativi entro i primi 60 secondi e morirebbero entro pochi minuti.
I ricercatori non escludono comunque del tutto la possibilità di vita microbica sul Pianeta Rosso, nonostante questi risultati che sembrerebbero minarne considerevolmente la credibilità. Il prossimo studio dovrà riguardare infatti l’osservazione di microrganismi più resistenti come i batteri alofili o certi Archea, che potrebbero sorprenderci sfruttando addirittura i perclorati come fonte di nutrimento.
Chiara Samperi
Fonti:
- Jennifer Wadsworth et al., “Perchlorates on Mars enhance the bacteriocidal effects of UV light”, Scientific Reports, doi:10.1038/s41598-017-04910-3, 6 july 2017
- “Un cocktail marziano micidiale per i microrganismi”, Le Scienze, 10 luglio 2017