Serratia marcescens: La sua impronta nella storia delle arti

Ad essere protagonista della storia delle arti non è solo l’uomo, ma anche tutta una intera popolazione microscopica che vive con noi e intorno a noi: i batteri. In particolare, uno di questi microorganismi ha lasciato una traccia indelebile nella storia dell’arte e della scienza. Questo batterio è la Serratia marcescens, un batterio gram-negativo noto per il suo pigmento rosso, la prodigiosina. Attraverso i secoli, la Serratia marcescens ha giocato un ruolo significativo, passando dal misticismo medievale alla conservazione moderna delle opere d’arte, fino ad ispirare artisti contemporanei.

La Macchia Rossa: dal Misticismo alla Scienza

L’Impronta Mistica

La Serratia marcescens è noto per produrre un pigmento dal colore rosso denominato prodigiosina. Nel Medioevo, questo batterio, che proliferava nell’umidità delle chiese, fu il diretto responsabile della comparsa di macchie rosse simili a sangue sulle ostie e sui tabernacoli. Questo fenomeno portò i fedeli e il mondo ecclesiastico a gridare al “miracolo”. Il più famoso “prodigio” compiuto dalla Serratia avvenne nel 1264 durante una messa nei pressi di Orvieto (Bolsena). Si narra infatti che mentre il prete sollevava l’ostia, questa iniziò a sanguinare, bagnando la tunica di lino.

Pensare che un così piccolo organismo diede origine alla festa del Corpus Domini e alla costruzione del Duomo di Orvieto, con annesso reliquiario contenente il lino “insanguinato”. Possiamo rivivere questo evento attraverso gli occhi del pittore Raffaello nell’opera La messa di Bolsena (1512) nei Musei Vaticani.

La Transizione alla Scienza

Con il progresso della scienza, si è scoperto che queste macchie rosse erano in realtà causate dalla Serratia marcescens. Questo cambiamento di prospettiva ha permesso di comprendere meglio il comportamento di questo batterio e il suo impatto sulle superfici con cui entra in contatto. La microbiologia moderna ha rivelato che la Serratia marcescens può colonizzare superfici pittoriche e scultoree in ambienti umidi, in particolare il marmo, formando biofilm e provocando danni estetici e strutturali difficili da rimuovere con i metodi di pulizia tradizionali.

Serratia marcescens: il Nemico Invisibile delle Opere d’Arte

Biodeterioramento dei Beni Culturali

I microrganismi svolgono un ruolo significativo nel biodeterioramento dei beni culturali, causando danni fisico-chimici, estetici e strutturali. La Serratia marcescens, in ambienti umidi, può colonizzare superfici pittoriche e scultoree, formando biofilm e penetrando nei pori del materiale. Questo provoca tipiche macchie rosse difficili da rimuovere con i classici metodi di pulizia.

La microbiologia applicata alla conservazione dei beni culturali ha rivelato che la comprensione di questi batteri è di fondamentale importanza per lo sviluppo di metodi di prevenzione e restauro più efficaci. Questo ha portato alla realizzazione di tecniche innovative per proteggere e preservare il nostro patrimonio artistico. Un esempio è l’uso di Serratia ficaria SH7, un batterio che si nutre di colla, olio e fosfati, utilizzato per pulire le superfici delle tombe di Lorenzo e Giuliano de’ Medici a Firenze.

Serratia marcescens nell’Arte Contemporanea

L’Ispirazione Artistica

Non tutti i mali vengono per nuocere: la Serratia marcescens ha anche ispirato diversi artisti contemporanei. Uno di questi è Giuseppe Lo Schiavo, un “bioartista” che, in collaborazione con la University College di Londra, ha utilizzato nelle sue opere diversi batteri patogeni, inclusa la Serratia marcescens. Come riportato dall’artista in una intervista: “I batteri patogeni proliferano finché hanno cibo e spazio per crescere, ma quando le risorse finiscono, entrano in azione processi tossici”. Ed è proprio il caso della Serratia, che in contesti potenzialmente pericolosi per la sua sopravvivenza, rilascia la prodigiosina.

Lo Schiavo utilizza la Serratia marcescens per raccontare come l’uomo spesso calpesti la natura e esaurisca le risorse sulla terra, offrendo una prospettiva unica e provocatoria sull’interazione tra uomo e ambiente.

Conclusione su Serratia marcescens ed il suo ruolo nelle arti

La Serratia marcescens ci insegna che anche i microorganismi possono avere un impatto significativo sulla cultura e sull’arte. La sua storia, che si estende dal Medioevo ai laboratori di conservazione moderni e agli studi degli artisti contemporanei, è un affascinante esempio di come la scienza e l’arte possano intersecarsi in modi inaspettati.

FAQ – Serratia marcescens ed il suo ruolo nelle arti

Qual è il ruolo della Serratia marcescens nel Medioevo?
La Serratia marcescens era responsabile della comparsa di macchie rosse simili a sangue sulle ostie, interpretate come miracoli.

Come la Serratia marcescens danneggia le opere d’arte?
In ambienti umidi, forma biofilm su superfici pittoriche e scultoree, causando macchie rosse difficili da rimuovere.

Quali tecniche moderne vengono utilizzate per proteggere le opere d’arte dalla Serratia marcescens?
Vengono utilizzati metodi microbiologici innovativi, come l’uso del batterio Serratia ficaria SH7 per pulire superfici artistiche.

In che modo la Serratia marcescens ispira l’arte contemporanea?
Artisti come Giuseppe Lo Schiavo utilizzano la Serratia marcescens per esplorare temi legati all’interazione tra uomo e natura.

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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e sono il creatore di Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

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