Il batterio Pasteurella multocida fu descritto per la prima volta nel 1879 ed è così chiamato in onore di Louis Pasteur, che consacrò a questa specie una parte delle sue ricerche. Si ritrova nel tratto respiratorio e digerente di molti mammiferi, sia domestici che selvatici, e degli uccelli dove è causa di una serie di malattie quali il colera aviario negli uccelli e la rinite atrofica nei suini e bovini. Può anche causare una infezione nell’uomo, che in genere è il risultato di morsi o graffi da animali domestici.
Caratteristiche
Si tratta di batteri coccoidi o coccobacillari, il che implica che potrebbero avere una forma a bastoncino, intermedia tra cocchi e bacilli; le dimensioni possono variare da 0,3-1,0 per 1,0-2,0 micrometri (Fig.1). Sono anaerobici facoltativi, che necessitano di un pH compreso tra 7,2 e 7,8 per raggiungere il loro sviluppo; si definiscono chemioorganotrofici, poiché ottengono energia come prodotto dell’ossidazione di alcuni composti organici. Il principale fattore che consente a Pasteurella multocida di infettare e diffondersi all’interno degli ospiti è la capsula batterica costituita da complesse combinazioni di carboidrati; questa maschera molecole di superficie specifiche dei batteri, chiamate antigeni, che sono riconosciute dal sistema immunitario dell’ospite. Inoltre, la variabilità di questa struttura rende difficile per il sistema immunitario indirizzare le cellule batteriche, poiché qualsiasi memoria prodotta da speciali cellule immunitarie in una forma della capsula non sarà specifica per le nuove versioni.

Filogenesi
Dominio | Prokaryota |
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Regno | Bacteria |
Phylum | Proteobacteria |
Classe | Gamma Proteobacteria |
Ordine | Pasteurellales |
Famiglia | Pasteurellaceae |
Genere | Pasteurella |
Specie | Pasteurella multocida |
Morfologia delle colonie
Le colonie delle specie Pasteurella sono di solito grigie e viscose, con un forte odore simil mucinoso, paragonabile a quello di Haemophilus influenzae. Su agar cioccolato, le colonie sono rotonde, grigiastre o giallastre, di quasi 2 millimetri di diametro dopo 48 ore. Possono manifestarsi colonie rugose, irregolari (Fig.2).

Patogenesi
Il contagio avviene per inoculazione diretta del germe attraverso morsi, punture o graffi, spesso da parte di cani o gatti. La ferita si infiamma 3-6 ore dopo l’inoculazione e diviene dolente, trasudante ed arrossata nei giorni successivi (Fig.3). In assenza di trattamento insorge un’infiammazione cronica. In alcuni casi la malattia si complica con artrite ed osteite nella regione della lesione, oppure con una sindrome dolorosa ed invalidante, detta algodistrofica. Eccezionalmente insorgono complicanze causate da diffusione setticemica: endocardite, peritonite, meningite, sinusite. Se vi è inalazione del batterio, la pasteurellosi comporta un’infezione pleuropolmonare, con ascessi ai polmoni.

Metodi di identificazione
La diagnosi, orientata in primo luogo dalla rapidità del manifestarsi dei segni della malattia in seguito ad un morso o ad un graffio, si basa, se è posta precocemente, sull’ isolamento e l’identificazione del batterio partendo da un prelievo di siero dalla lesione, da un campione ematico o da un prelievo di secrezione tracheobronchiale in caso di localizzazione polmonare.
Terapia
La terapia si basa sull’utilizzo di antibiotici quali: enrofloxacina, ossitetraciclina, chloramphinicol e ampicillina.