La pandemia sul cervello degli adolescenti: Invecchiamento rapido?

La pandemia da Covid-19 ha lasciato tracce profonde non solo sul piano fisico, ma anche sulla salute mentale di milioni di persone (e sul cervello degli adolescenti). Un settore particolarmente colpito è stato quello degli adolescenti, la cui crescita e sviluppo cerebrale sono stati significativamente influenzati dalle misure restrittive imposte durante i lockdown. Un nuovo studio dell’Università di Washington, pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS), ha evidenziato come il cervello dei ragazzi tra i 9 e i 17 anni abbia subito un’accelerazione nello sviluppo, visibile nello spessore della corteccia cerebrale, equivalente a un invecchiamento di circa 4,2 anni nelle ragazze e 1,2 nei ragazzi. Questo fenomeno è un segnale allarmante dell’impatto che la pandemia ha avuto sulla generazione più giovane.

pandemia sul cervello degli adolescenti
La pandemia sul cervello degli adolescenti: Invecchiamento rapido?

L’accelerazione nello sviluppo cerebrale

Il lockdown imposto per limitare la diffusione del Covid-19 ha avuto effetti senza precedenti su una vasta parte della popolazione mondiale. L’isolamento forzato, la limitazione della libertà e l’incertezza costante hanno generato un elevato livello di stress cronico negli adolescenti, causando cambiamenti significativi nel loro sviluppo cerebrale.

Liliana Dell’Osso, presidente della Società Italiana di Psichiatria, ha descritto questo fenomeno come un vero e proprio “trauma di massa“, sottolineando come nessun’altra situazione recente abbia coinvolto un numero così elevato di persone in uno stato di libertà limitata. I risultati dello studio mostrano un assottigliamento della corteccia cerebrale, lo strato esterno del cervello, che normalmente si verifica con l’avanzare dell’età o in risposta a traumi psicologici gravi.

Perché il cervello delle ragazze è stato più colpito?

Uno degli aspetti più interessanti emersi dallo studio è la differenza di impatto tra i sessi. Le ragazze, infatti, sembrano aver risentito maggiormente degli effetti del lockdown rispetto ai ragazzi, con un invecchiamento cerebrale accelerato di oltre 4 anni. Questo dato si spiega con una maggiore suscettibilità del genere femminile al trauma psichico.

Come spiega Liliana Dell’Osso, «le donne, nonostante si espongano meno rispetto agli uomini a situazioni pericolose, sviluppano più frequentemente il Disturbo da stress post-traumatico (PTSD) in risposta a fattori di stress come il lockdown». Questo può essere osservato anche nei cambiamenti neurobiologici, come l’assottigliamento della corteccia cerebrale, che si verifica in risposta a stress cronico o traumi significativi.

I traumi del lockdown per il genere femminile

Tra i traumi del lockdown che hanno colpito maggiormente le donne, emergono due fenomeni rilevanti: la claustrofobia e i sintomi di panico, spesso legati a un’intolleranza alla solitudine. Questi sintomi si sono dimostrati due volte più frequenti nelle donne rispetto agli uomini, soprattutto tra le ragazze adolescenti. Dal punto di vista biologico, il genere femminile è più esposto a cambiamenti ormonali durante l’adolescenza, il che contribuisce a una maggiore vulnerabilità ai traumi psicologici.

Il cervello che “invecchia” a causa di età e stress

Uno degli effetti più preoccupanti del lockdown sugli adolescenti riguarda il fenomeno dell’invecchiamento cerebrale precoce. Il cervello giovane, normalmente caratterizzato da un equilibrio tra processi neurogenerativi (creazione di nuovi neuroni) e neurodegenerativi (morte di neuroni), è stato fortemente alterato dalla pandemia. Gli ormoni dello stress, in particolare il cortisolo, hanno un effetto neurotossico che accelera i processi di invecchiamento.

«Lo stress, l’ansia e i traumi possono causare fenomeni neurodegenerativi, poiché tutti i mediatori dello stress, compreso il cortisolo, hanno un effetto neurotossico», sottolinea Dell’Osso. Questo spiega perché l’assottigliamento della corteccia cerebrale, osservato nei giovani durante il lockdown, è un fenomeno di preoccupazione, simile a quello osservato in altre situazioni traumatiche come nei veterani di guerra.

Il cervello degli adolescenti “fotografato” durante il lockdown

L’adolescenza è un periodo di intensi cambiamenti cerebrali, con un continuo rimodellamento delle connessioni neuronali. Questo processo, tuttavia, è stato alterato dal trauma cronico causato dal lockdown. Durante il lockdown, lo studio ha evidenziato un assottigliamento accelerato della corteccia cerebrale, un segnale di invecchiamento precoce legato allo stress vissuto.

Lo stress cronico vissuto dai giovani durante la pandemia ha avuto effetti profondi sui processi cerebrali che regolano l’emotività e il comportamento. L’adolescenza è un periodo cruciale per lo sviluppo del cervello, con cambiamenti drammatici che possono influenzare l’intera vita. La pandemia ha quindi amplificato questo processo, con conseguenze a lungo termine sulla salute mentale e sul benessere degli adolescenti.

Cosa si vedrebbe oggi nel cervello dei ragazzi?

Le neuroscienze ci insegnano che, nonostante i danni causati dallo stress cronico, il cervello ha una certa capacità di rigenerazione. Con il passare del tempo e con le cure adeguate, è possibile assistere a fenomeni di neurorigenerazione, che possono portare a un progressivo miglioramento dei sintomi del disturbo post-traumatico da stress (PTSD).

Misurare oggi lo spessore della corteccia cerebrale dei ragazzi che hanno vissuto il lockdown potrebbe rivelare segnali di recupero, sebbene si tratti di un processo lento e che richiede interventi specifici. Il trattamento e la gestione del trauma psichico sono fondamentali per garantire un recupero ottimale e prevenire problemi futuri.

Tabella riassuntiva: gli effetti della pandemia sul cervello degli adolescenti

Effetti sul cervelloCause principaliDifferenze di genere
Assottigliamento della corteccia cerebraleStress cronico da isolamentoLe ragazze più colpite rispetto ai ragazzi
Accelerazione dell’invecchiamento cerebraleAumento del cortisolo (ormone dello stress)Maggiore vulnerabilità femminile ai traumi
Fenomeni neurodegenerativiSolitudine, ansia e claustrofobiaPanico e claustrofobia più frequenti nelle donne

Conclusione sulla pandemia sul cervello degli adolescenti

Lo studio condotto dall’Università di Washington offre una fotografia chiara degli effetti del lockdown sul cervello degli adolescenti. Il fenomeno dell’invecchiamento cerebrale precoce ha colpito soprattutto le ragazze, dimostrando come la pandemia abbia rappresentato un trauma di massa senza precedenti. Tuttavia, grazie alle conoscenze neuroscientifiche, sappiamo che il cervello ha capacità rigenerative, e con l’adeguato supporto psicologico, è possibile recuperare parte delle funzioni compromesse.

È essenziale che gli adolescenti che hanno vissuto l’isolamento forzato ricevano le cure necessarie per affrontare e superare i traumi subiti, garantendo loro una ripresa completa e una vita serena.

Domande Frequenti

Perché la pandemia ha impattato così tanto sui giovani?
L’isolamento sociale, la solitudine e l’incertezza legata alla pandemia hanno generato stress cronico negli adolescenti. Consiglio: cercare supporto psicologico può aiutare a gestire meglio questi traumi.

Quali sono stati gli effetti sul cervello degli adolescenti?
Gli adolescenti hanno subito un invecchiamento precoce del cervello, visibile nell’assottigliamento della corteccia cerebrale, simile a quello provocato da traumi gravi. Consiglio: monitorare i sintomi del disturbo post-traumatico da stress è fondamentale per una diagnosi precoce.

Quando si può notare un miglioramento del trauma da stress?
Il miglioramento può avvenire nel tempo, grazie a processi di neurorigenerazione, ma richiede cure e interventi mirati. Consiglio: consultare uno specialista per trattamenti personalizzati.

Come si può prevenire l’aggravamento dei traumi da lockdown?
Offrire supporto psicologico e mantenere una rete sociale attiva sono misure efficaci per ridurre gli effetti del trauma. Consiglio: incoraggiare il dialogo e la condivisione delle esperienze con i giovani.

Dove trovare supporto per i traumi legati al Covid-19?
Molte istituzioni, scuole e servizi sanitari offrono programmi di supporto psicologico per aiutare i giovani a gestire i traumi della pandemia. Consiglio: informarsi presso i servizi locali per trovare il giusto supporto.

Perché il cervello delle ragazze è stato più colpito?
Le ragazze sono più vulnerabili ai traumi psichici, sia per fattori biologici che evoluzionistici. Consiglio: monitorare attentamente la salute mentale delle giovani donne è essenziale per prevenire complicazioni.

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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e scrivo per Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

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