Microbiota e Gravidanza: che rapporto c’è?

Microbiota e gravidanza: quali correlazioni?

La gravidanza è un momento molto importante per la vita di una donna ed è ugualmente importante far sì che riceva un’adeguata informazione per permetterle di affrontare in serenità questo periodo. Da anni si parla, con consapevolezza sempre maggiore, dell’importanza di un buon microbiota in quanto quest’ultimo svolge un ruolo importante per la nostra salute. Come varia però durante la gravidanza? E che impatto ha durante questo periodo?

Andiamo per gradi.

Cos’è il microbiota? 

Conosciuto in passato come “flora batterica”, il microbiota è un insieme di diversi microrganismi che alloggiano in ciascun essere umano, dal momento della nascita e per tutta la vita. In particolare si stima che ogni uomo sia accompagnato da una popolazione microbica formata da un numero di specie diverse compreso tra 500 e 1.000. I microbi albergano sulla nostra pelle, sulle mucose e soprattutto nel canale alimentare, in particolar modo nell’intestino. Per lo più sono batteri, ma non mancano anche virus, funghi e protozoi. Ma non abbiate paura, la maggior parte di essi sono buoni per il nostro organismo. In particolare, i microrganismi presenti nell’intestino contribuiscono al nostro benessere attraverso diversi meccanismi, come la produzione di vitamine, enzimi e altre sostanze utili alla salute umana. Agiscono inoltre attivando il sistema immunitario e proteggendo il nostro corpo da infezioni pericolose.

Microbiota e microbioma

Quando parliamo di microbiota, spesso viene fatta un po’ di confusione con il microbioma. Sai che differenze ci sono? Vediamole insieme brevemente. 

Come avrai immaginato il microbiota è l’insieme dei microrganismi che, come abbiamo visto, abitano nel nostro corpo, mente il microbioma è l’insieme dei geni di questi piccoli ospiti. 

Ogni distretto del nostro corpo ha il proprio microbiota. Sicuramente, tra quelli più importanti abbiamo il microbiota intestinale. 

Ogni essere umano presenta un microbiota intestinale differente. Ciò accade perché la composizione di quest’ultimo è influenzata da diversi fattori, come per esempio il patrimonio genetico, il tipo di parto alla nascita, l’allattamento, la dieta, il posto in cui si vive, le abitudini e i comportamenti. 

Il microbiota in gravidanza

Veniamo a noi. Sebbene la gravidanza sia una situazione fisiologica, il microbiota sembra svolgere un ruolo decisivo. Infatti, nel corso della gestazione si verificano grandi cambiamenti nel microbiota intestinale materno. Ad esempio, nel corso della gravidanza occorre energia per la crescita del feto. Durante questo periodo si osserva una modifica nel microbiota che presenta una quantità maggiore di Firmicutes, batteri implicati proprio nella produzione e nell’accumulo di energia, così da garantire al feto il fabbisogno energetico necessario alla sua crescita. Possiamo osservare anche la crescita dei batteri appartenenti ai generi Akkermansia e Bifidobacterium. Questi batteri agiscono come agenti pro infiammatori, proteggendo madre e feto da infezioni esterne. 

I Bifidobatteri sono molto importanti anche per il sistema immunitario del neonato stesso. Diversi studi hanno dimostrato che durante il parto naturale, il passaggio lungo il canale vaginale, permette al neonato di arricchirsi di specie batteriche, in particolare proprio di Bifidobacterium che non si osservano in bambini nati da taglio cesareo. Questa specie, nel neonato, oltre a regolare l’aspetto immunologico è importante anche per la sua crescita in quanto sono gli unici capaci di metabolizzare gli oligosaccaridi del latte materno.

Microbiota vaginale

Possiamo capire quindi che, non soltanto il microbiota intestinale svolge un’importante ruolo in gravidanza, ma anche il microbiota vaginale ha il suo impatto. In particolare, il microbiota vaginale subisce delle modifiche durante tutta la vita riproduttiva della donna, dalla pubertà alla menopausa. A livello vaginale i batteri colonizzatori presenti in maggiore quantità sono i Lattobacilli, la cui funzione chiave è quella di attivare il metabolismo del glicogeno che viene trasformato in acido lattico dalle cellule epiteliali vaginali. Questa trasformazione riduce il pH vaginale rendendo l’ambiente ostile alla crescita di batteri patogeni. 

Anche durante la gravidanza possiamo osservare un’elevata dominanza di Lattobacilli, probabilmente a causa di un aumentato livello di estrogeni. Questo quindi permette il mantenimento di un ambiente salubre e inibisce la proliferazione di germi patogeni proteggendo sia la madre che il feto. 

Studi recenti mostrano che placenta e liquido amniotico, un tempo considerati sterili, siano al contrario colonizzati da una popolazione batterica. L’ipotesi afferma che la popolazione batterica si sia sviluppata probabilmente a partire dal microbiota intestinale materno. Aspettiamo però altri studi per poter avere un’opinione conclusiva.  

Precedentemente abbiamo visto come durante il momento del parto ci sia la colonizzazione da parte del microbiota della madre nei confronti del feto. Mentre nel parto naturale il bambino viene colonizzato con il microbiota vaginale, nel parto cesareo invece verranno assimilati, dal neonato, i batteri presenti sulla pelle della pancia materna. Quindi per queste ragioni, soprattutto in ottica di un parto naturale, è fondamentale che il microbiota vaginale (dipendente per la maggior parte da quello intestinale) sia sano ed equilibrato.

Il microbiota vaginale influisce sulla gravidanza stessa della madre.
Figura 1 – Il microbiota vaginale influisce sulla gravidanza stessa della madre.

Le conseguenze di un microbiota alterato sulla gravidenza

Secondo studi recenti, sia il microbiota intestinale che vaginale influiscono in maniera significativa su eventuali complicanze. Prima fra tutte, il parto pre-termine. In questa condizione possiamo vedere la presenza di Ureaplasma all’interno del microbiota vaginale. La condizione di disbiosi a cui assistiamo, ovvero uno squilibrio nel microbiota, è già presente al momento del concepimento e determina una riduzione dell’azione protettiva del muco cervicale, permettendo la colonizzazione dell’endometrio da parte di batteri che non dovrebbero essere presenti. Questo causa un’infiammazione, prima moderata e poi cronica, determinando l’attivazione del sistema immunitario innato con conseguente parto pre-termine. 

Elevati livelli di Lactobacillus crispatus nel microbiota cervicale, invece, sembrano essere correlati ad un ridotto rischio di complicazioni intra-amniotiche e di sepsi nel neonato.

Alla luce del ruolo centrale del microbiota vaginale ed uterino sul buon esito della gravidanza, nonché delle correlazioni tra microbiota genitale e intestinale, è facile comprendere come sia fondamentale mantenere queste popolazioni microbiche in equilibrio con il proprio organismo, così da poter contare sugli effetti protettivi esercitati dai microorganismi.

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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e scrivo per Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.