Malattia di Lyme: l’escalation di infezioni da Borrelia burgdorferi

Borrelia burgdorferi, causa della malattia di Lyme

Dai divi di Hollywood agli abitanti di zone boscose, la malattia di Lyme si trasmette in brevissimo tempo, attraverso le zecche, a causa del batterio  Borrelia burgdorferi. Deve il suo nome a Lyme, una cittadina del Connecticut dove, nel 1975, scoppiò un’epidemia della malattia stessa.

Agente eziologico

Borrelia burgdorferi è un batterio Gram negativo appartenente alla famiglia Spirochaetales. Le genospecie responsabili della malattia di Lyme sono principalmente Borrelia burgdorferi sensu stricto, Borrelia afzelii e Borrelia garinii. Uno dei motivi per cui B. burgdorferi è considerato un temibile patogeno è sua capacità di evasione del sistema immunitario dell’uomo che infetta. Per fare ciò utilizza diverse tecniche quali l’utilizzo del manganese negli enzimi respiratori al posto del ferro, la sua particolare resistenza agli antibiotici, la capacità di uscita dal flusso sanguigno e il cambiamento della proteina esterna di superficie osp che B. burgdorferi muta per rendere inefficaci gli anticorpi.

La malattia di Lyme si trasmette principalmente attraverso le zecche del genere Ixodes come Ixodes scapulari, particolarmente diffusa negli Stati Uniti così come I. pacificus, I. ricinus diffusa soprattutto in Europa e I. persulcatus presente in particolar modo in Asia.

Attraverso il morso della zecca, B. burgdorferi penetra nella cute e dopo qualche giorno si diffonde per via linfatica o per via ematica raggiungendo altri organi. Non è stata mai riscontrata la trasmissione interumana, per cui ne viene esclusa la possibilità.

zecca del genere Ixodes e Borrelia burgdorferi
Figura 1 – zecca del genere Ixodes e Borrelia burgdorferi

Segni e sintomi della malattia di Lyme

Il decorso della malattia di Lyme è suddivisibile in tre fasi:

  • precoce localizzata
  • precoce disseminata
  • tardiva

La prima fase è caratterizzata dal segno evidente del morso della zecca con carattere maculo papuloso che col passare dei giorni va incontro a chiarificazione (eritema migrante).

La seconda fase invece si sviluppa allorquando il batterio si è diffuso nell’organismo, procurando sintomi simili a una semplice influenza quali spossatezza, mal di testa, cefalea e febbre. Nei casi pi gravi, già nella fase precoce disseminata si assiste a lesioni miocardiche e alterazioni neurologiche.

La fase tardiva, che può cominciare anche dopo anni dall’infezione, causa artrite. Caratteristiche sono anche le cisti di Baker, una sorta di sacchetto contenente liquido che si forma principalmente dietro al ginocchio, indice di danno all’articolazione. I danni a carico del sistema nervoso centrale possono diventare cronici provocando alterazione della memoria e del sonno.

caratteristico eritema migrante della malattia di Lyme
Figura 2 – eritema migrante

Diagnosi

La diagnosi della malattia di Lyme si effettua attraverso la valutazione di segni e sintomi in concomitanza con le analisi immunologiche e microbiologiche. I test sierologici vanno effettuati sia in fase precoce che in fase tardiva tramite l’identificazione, con metodo ELISA, degli anticorpi anti-Borrelia di classe IgG e IgM

Allorquando il paziente risulti positivo al test ELISA si procede con l’immunoblot. È inoltre opportuno procedere con gli esami microbiologici che si servono della colorazione Wright-Giemsa per il riconoscimento dei patogeni.

Terapia e prevenzione

Borrelia burgdorferi è un patogeno particolarmente resistente e solo una corretta terapia antibiotica può curare l’individuo affetto. Secondo le linee guida per il trattamento antibiotico della malattia di Lyme negli adulti si procede nella fase precoce con la somministrazione di amoxicillina che combatte i batteri inibendo la sintesi della loro parete cellulare, doxiciclina, appartenente alla classe delle tetracicline e cefuroxima axetile. È invece opportuno procedere con terapie specifiche nel caso di interessamento neurologico o cardiaco.

Per quanto riguarda le misure precauzionali da adottare, è necessario, per le persone che abitano in zone in cui la zecca è endemica, coprire le zone di cute scoperte con indumenti a maniche lunghe, camminare su sentieri predeterminati e utilizzare repellenti con dietiltoluamide.

Fonti

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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e scrivo per Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

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