Le malattie sessualmente trasmissibili (MST) non sono necessariamente mortali, e riguardano tutta la popolazione sessualmente attiva. Queste infezioni dovute a batteri, virus, protozoi o miceti non sono un problema circoscritto a un gruppo di persone più o meno esiguo, ma rappresentano una vera e propria emergenza globale. Le ultime decadi del XX secolo hanno visto un drammatico aumento della diffusione di malattie sessualmente trasmissibili, almeno 25 diverse nei primi anni Duemila. La progressiva e precoce emancipazione sessuale così come il “ritorno alla giovinezza” che viene oggi associato all’età matura hanno aperto nuovi potenziali scenari di trasmissione di infezioni sessualmente trasmissibili. Il Ministero della Salute in una pagina web con intenzione divulgativa elenca tra gli agenti responsabili di malattie sessualmente trasmissibili Chlamidia, Candida, Herpes, Treponema (sifilide), HIV, agente responsabile della pediculosi del pube e Trichomonas vaginalis. Quest’ultimo è un protozoo flagellato che occupa la nicchia rappresentata dall’apparato genito-urinario, nel quale può causare sindromi infiammatorie di varia entità. Secondo il manuale per il trattamento e la prevenzione di malattie sessualmente trasmesse edito nel 2015 dal CDC, a questi agenti infettivi si aggiungono Haemophilus ducreyi (responsabile di cancroide o ulcera venerea ), human papilloma virus o HPV, virus dell’epatite B o HBV, oltre ad altre malattie sessualmente trasmissibili considerate emergenti. L’interesse che le malattie sessualmente trasmissibili riscuotono ad oggi è legato prima di tutto alla loro diffusione: si stima che più di un milione di casi si sviluppino ogni giorno in tutto il mondo, suggerendo che nessuno è al sicuro e tutti siamo esposti. Inoltre, ogni anno vengono contratte 357 milioni di nuove infezioni a scelta tra chlamydia, gonorrea, sifilide e tricomoniasi, più di 290 milioni di donne sono infettate da papilloma virus esponendosi sia a rischi in caso di gravidanza che a rischio di sviluppare tumori a carico della cervice uterina. Un momento di abbandono e leggerezza può quindi portare al contatto con un nemico invisibile, pronto a manifestarsi quando meno ci si aspetta con sembianze più o meno minacciose. Le conseguenze legate a questo tipo di infezione sono infatti molteplici: herpes genitale e sifilide possono aumentare fino a tre volte il rischio di contrarre HIV; la trasmissione madre-figlio di alcune malattie sessualmente trasmissibili può causare morte dei neonati, nascita di neonati prematuri e sotto-peso; il papilloma virus causa ogni anno più di 500.000 casi di cancro della cervice uterina, mentre gonorrea e chalmydia sono tra le cause più importanti di infiammazione pelvica e di sterilità femminile.
Tra le malattie a trasmissione sessuale di origine batterica, le più importanti per diffusione e rilevanza storico-sociale sono sifilide, chlamydia, gonorrea e, tra le malattie emergenti, cancroide o ulcera venerea. La sifilide è causata da una spirocheta, il Treponema pallidum, appartenente allo stesso genere di alcuni batteri che causano la carie ai denti. La prima manifestazione in ordine di tempo della sifilide è il sifiloma primario, cioè una lesione cutanea tipicamente in zona genitale che evolve in sifiloma secondario al momento della diffusione del germe, con la comparsa di ulcere in vari distretti del corpo. Se la malattia non viene curata in tempo può arrivare a coinvolgere il sistema nervoso, in particolare il cervelletto. Quest’area del cervello controlla tra le altre cose la percezione dello spazio; la sifilide in particolare causa la mancata percezione della profondità, che si manifesta con il cosiddetto “passo del gallo”. La sifilide espone inoltre a gravi rischi il feto in caso di trasmissione verticale, che rappresenta una delle maggiori problematiche affrontate dagli organismi internazionali. Neisseria gonorreae è l’agente eziologico della gonorrea, malattia a trasmissione sessuale di cui sia uomini che donne possono essere anche portatori sani. La gonorrea può causare infezioni disseminate, oltre a serie infiammazioni pelviche nelle donne e infiammazioni dell’epididimo negli uomini. Gli appartenenti al genere Chlamydia sono invece batteri intracellulari, che possono essere trasmessi con contatti sessuali o anche come zoonosi. Oltre a infezioni del tratto uro-genitale questi batteri sono in grado di causare infezione in altri distretti dell’organismo come occhi e apparato respiratorio. Le Chlamydiae si presentano in due forme: corpi elementari (metabolicamente inerti, ma in grado di penetrare nell’ospite), e corpi reticolati (metabolicamente attive ma non infettanti), e una volta entrate nelle cellule dell’ospite compiono un ciclo di riproduzione asessuata per scissione binaria. Haemophilus ducreyi è un batterio che provoca ulcere molli in zona ano genitale, in principio confuse con sifilide. Viene considerato un patogeno emergente perché diffuso soprattutto in Paesi in via di sviluppo, anche se alcuni casi sono stati descritti negli Stati Uniti. Sebbene questi batteri siano piuttosto sensibili agli antibiotici e in particolare alla penicillina, sono frequenti i casi in cui le infezioni da essi sostenute non vengono adeguatamente e velocemente curate, e grazie all’uso improprio e all’abuso di antibiotici aumenta la diffusione di ceppi resistenti agli antibiotici con tutte le problematiche terapeutiche connesse.
Le malattie a trasmissione sessuale di origine virale sono diffuse da agenti eziologici come HIV, HPV, virus erpetici, HBV. Sebbene il tasso di nuove diagnosi di HIV sia in netto declino, il virus non può ancora considerarsi debellato. Le malattie sessualmente trasmissibili, inoltre, ne facilitano l’ingresso nell’ospite poiché interrompono l’integrità della cute e provocano reazioni infiammatorie locali che danneggiano il tessuto creando una porta d’ingresso ideale per il virus. Il papilloma virus comprende molti genotipi, che interessano regioni diverse del corpo con lo stesso effetto di produrre verruche o formazioni simili a creste di tessuto. Particolarmente pericoloso a livello genitale per associazione con vari tipi di carcinoma, può essere trasmesso sia per contatto sessuale che per contatto con oggetti contaminati: il virus è capace di sopravvivere a lungo in ambienti caldo-umidi come le piscine. Data la pericolosità di HPV, in molti Paesi è disponibile un vaccino di buona efficacia rivolto soprattutto ai pre-adolescenti in modo da limitare la diffusione del virus con i primi rapporti sessuali. L’herpes genitale o human herpes virus type 2, HHV2, è invece parente stretto del virus erpetico di tipo 1 che produce vescicole intorno alla bocca. In questo caso HHV2 produce effetti nella regione ano-genitale, è di fatto un’infezione incurabile che espone a un rischio aumentato di contrarre l’AIDS, e si trasmette per contatto con le lesioni. La diffusione di questa malattia sessualmente trasmissibile rimane considerevolmente alta, e appaiono particolarmente a rischio gruppi sociali come le donne afroamericane negli Stati Uniti. Invece il virus dell’epatite B o HVB si trasmette attraverso i fluidi corporei e quindi anche tramite contatto sessuale; è particolarmente pericoloso per il contagio madre-figlio, ma grazie al vaccino e alle diagnosi in gravidanza almeno in Europa questa modalità di trasmissione è limitata a pochi casi.
Le malattie sessualmente trasmissibili sono purtroppo un argomento di grande attualità ancora oggi, nonostante l’evoluzione delle terapie e i cambiamenti delle malattie più temute. Infatti negli anni malattie in un primo momento incurabili come la sifilide si sono piegate alle nuove terapie, nel caso specifico gli antibiotici. Persino l’AIDS, se curata, può essere considerata una malattia cronica grazie alle nuove frontiere terapeutiche. Purtroppo però i numeri dimostrano che anche le malattie sessualmente trasmissibili “minori” continuano a mietere vittime a pieno ritmo. Siamo portati a credere che lagravità della malattia debba essere in un certo senso correlata al livello di attenzione. Purtroppo gravità e prevenzione sono due concetti che non dovrebbero essere legati in nessun modo, perché la prevenzione in molti casi è l’unica cura efficace, e nessuna malattia sessualmente trasmissibile dovrebbe essere considerata trascurabile perché ognuna influenza più o meno pesantemente la vita quotidiana di chi ne è affetto.
Bibliografia:
Engleberg NC, DiRita V, Dermody TS, Schaechter’s Mechanisms of Microbial Diseases, Fourth Edition, Lippincott Williams & Wilkins
Sitografia:
http://www.salute.gov.it/
http://www.who.int/
http://www.cdc.gov /
http://www.ecdc.europa.eu /