Che l’uomo fosse l’unico essere vivente presente in maggior numero sulla Terra si sapeva. Ciò che non si sapeva è che qualcun altro, molto più piccolo per dimensione, fosse in grado di surclassarlo in numero e tenere testa al numero di stelle della Via Lattea, forte delle sue diecimila miliardi di miliardi di stelle.
Parliamo degli esseri affittuari della nostra pelle, mani, piedi, ascelle, bocca, vestiti, pavimenti: i microrganismi. Proprio così, batteri, virus, funghi, protozoi.. di cui i batteri sono gli imperatori assoluti: basti pensare che nel nostro intestino albergano circa 100 trilioni di batteri e le cellule umane sono solo 100 mila miliardi circa.
Solo da pochissimi anni abbiamo iniziato a studiare questa grande famiglia; grazie a sofisticate tecniche analitiche di sequenziamento genetico siamo ora in grado poter rilevare microrganismi in luoghi terrestri prima d’ora inimmaginabili, come sorgenti termali, rocce, geyser, vulcani, fondali sottomarini. In questo contesto, la metodica principale utilizzata è l’analisi dell’ RNA ribosomiale, o rRNA 16S . Si tratta di un RNA molto particolare, che presenta una regione specifica per ogni microrganismo, come un’impronta digitale propria ed unica, come per il DNA barcoding, un unico codice a barre che identifica univocamente una specie da un’altra.
Queste analisi hanno permesso di costruire un albero genealogico dei microrganismi, tramite il censimento di circa 27000-28000 specie tra virus, batteri ed Archaea. Questi ultimi sono risultati gli organismi più recenti rispetto agli altri procarioti, e da essi discenderebbero le prime cellule eucariote. Si tratta di organismi più semplici rispetto agli eucarioti, sprovvisti di nucleo e con DNA libero nel citoplasma. Scoperti alla fine degli anni settanta, sono subito finiti sotto i riflettori della comunità scientifica per la loro capacità di sopravvivere in ambienti estremi quali ad esempio geyser, fondali sottomarini, acqua salata e rumine.
I primi microrganismi discendenti diretti dalla cellula progenitrice di tutti gli organismi viventi, Last Universal Common Ancestor (LUCA); essi sono stati catalogati ed inseriti in enormi database, su scala nazionale ed internazionale, accessibili a tutti e che permettono lo studio, la visualizzazione e la ricerca continua di relazioni tra microrganismi e ambiente, salute ed essere umano.
Due sono i progetti più importanti che, a livello mondiale, studiano le interazioni tra microrganismi, uomo e ambiente: lo Human Microbiome Project, che studia le interazioni esistenti tra il microbioma (l’insieme di popolazioni di microrganismi che popolano il nostro organismo) e il nostro stato di salute. Inoltre, l’Earth Microbiome Project, un progetto finalizzato a diventare la più grande e completa banca dati mai realizzata, comprendente tutte le specie di microrganismi che popolano la Terra.
L’entusiasmo della comunità scientifica è più che giustificato in quanto sono stati compiuti grandi passi nella comprensione della vita sulla Terra e auspicabilmente saranno seguiti da altri, questo grazie all’aiuto del mondo microscopico ed alle moderne tecnologie di sequenziamento genomico, sempre più accessibili, veloci ed economiche, come osservato da uno dei fondatori dello Human Microbiome Project: “Il 90% dei microrganismi censiti non era presente in alcun database esistente, che è come dire che finora eravamo “consapevoli” del 10% appena delle specie di microrganismi esistenti sul pianeta, e la ricerca è appena agli inizi!“.
Roberto Bescapè
Fonte.
Focus. https://www.focus.it/scienza/scienze/earth-microbiome-project-tutte-le-specie-di-microrganismi