Il metano della luna di Saturno è prodotto da microrganismi metanogeni?

Encelado è il sesto satellite di Saturno ed è stato scoperto il 28 agosto 1789 da William Herschel, ed ha una particolarità unica nel suo genere rispetto ad altre lune osservate nel sistema solare. Sulla sua superficie è presente ghiaccio congelato e le sonde voyager hanno messo in evidenza come esso sia geologicamente attivo. Sono state osservate anche eruzioni attive. L’atmosfera particolare è composta da vapore acqueo e elementi quali metano, azoto ed anidride carbonica.

Questo satellite ha destato più volte la curiosità degli esobiologi proprio per le sue innumerevoli caratteristiche: sulla sua superficie, infatti, è stata ipotizzata la presenza di microrganismi molto simili a quelli presenti nei mari profondi della Terra. Questa ipotesi è stata avanzata partendo dall’osservazione che il metano sprigionato in atmosfera potrebbe essere di origine biologica.

Encelado si trova molto distante dal Sole, ma ha un oceano liquido sotto la crosta ghiacciata. Si ipotizza che ci siano microrganismi metanogeni molto simili ad alcuni presenti sul nostro pianeta. Il tutto potrebbe sembrare fantascienza, poichè paragonando le geologie dei due corpi celesti si rinvengono ben poche somiglianze, eppure questa potrebbe essere una valida spiegazione per la presenza di metano  nell’atmosfera di questa luna di Saturno.

Uno studio portato avanti dal professore di biochimica Simon Rittmann e colleghi dell’università di Vienna, ha messo in evidenza come alcuni microrganismi sulla luna saturnina potrebbero avere la stessa struttura di quelli presenti sulla Terra. Per avvalorare questa ipotesi sono stati studiati in particolare tre microrganismi. Questi producono metano e possono vivere in acque fredde e con condizioni simili a quelle presenti negli oceani sotterranei del satellite.

Questi tre microrganismi fanno tutti parte degli Archea, i procarioti più antichi della Terra. I microrganismi usati sono anaerobi e capaci di produrre metano con il loro metabolismo. Da una simulazione delle condizioni di Encelado e secondo i test eseguiti, uno dei microbi presi in considerazione potrebbe davvero crescere su quella superficie ed essere responsabile della produzione organica di metano.

Il microorganismo in questione è Methanothermococcus okinawensis. Questo particolare batterio è stato isolato per la prima volta dalla bocca idrotermale di acque profonde dell’Oceano Pacifico occidentale. Presenta flagelli altamente mobili ed ha forma di cocco. E’ un batterio anaerobio e riduce il biossido di carbonio con l’idrogeno per produrre metano, ma può anche utilizzare il formiato. Vive a temperature ottimali di 60-65 °C con un pH di 6,7.

C’è da premettere però che le condizioni di Encelado non sono ancora ben note. Cero è però che esso, come precedentemente detto non somiglia per nulla alla Terra, e quindi, ipotizzando che ci vivano organismi, probabilmente la loro struttura sarebbe nettamente diversa da quelli presenti nel nostro pianeta.

In conclusione, questa ricerca getta per lo meno le basi teoriche per una questione che necessita di concreti approfondimenti, ma potrebbe rappresentare una spiegazione per la presenza di metano sulla luna saturnina. Questa ipotesi però potrebbe non essere esatta, in quanto anche sulla Terra determinate reazioni geochimiche tra acqua e rocce possono generare metano anche in assenza di microrganismi.

La NASA però ha intensione di pianificare future missioni per esplorare Encelado e corpi celesti simili.

Maria Luisa Cirillo

FONTILe scienzeScientific americanNatureNASA

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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e scrivo per Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

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