I biofilm differiscono per la sensibilità agli antibiotici

Torniamo a parlare ancora una volta di biofilm. La capacità di formare biofilm è una caratteristica universale dei batteri. I biofilm sono comunità multicellulari tenute insieme da una matrice extracellulare auto-prodotta. I batteri impiegano meccanismi diversi per formare i biofilms, e spesso questi meccanismi variano a seconda delle condizioni ambientali e delle caratteristiche specifiche del ceppo.

Un nuovo rapporto di Antimicrobial Agents and Chemotherapy  mostra che la composizione di specie di un biofilm influenza la sua suscettibilità agli antibiotici. Il lavoro ha importanti implicazioni per il trattamento dei pazienti di fibrosi cistica, i cui polmoni sono spesso colonizzati con biofilm misti, le cui composizioni cambiano con l’età dei pazienti.

Lo studio si è concentrato su tre specie batteriche: Pseudomonas aeruginosa, Streptococcus aureus e Streptococcus anginosus. Tutte e tre le specie sono spesso isolate dai polmoni di pazienti affetti da fibrosi cistica. Se S. aureus è comunemente la specie dominante durante l’infanzia,  P. aeruginosa domina durante l’età adulta. Il team ha testato la capacità delle tre specie di formare biofilm e la suscettibilità di questi biofilm al trattamento antibiotico.

 

Quando sono stati esposti ad una serie di antibiotici diversi, le cellule S. aureus sono morte in con più facilità in biofilm a composizione mista piuttosto che in biofilm composti solo da cellule di S. aureus (monospecie). Invece, P. aeruginosa presentava una sensibilità equa sia in biofilm monospecie che in biofilm multispecie. Le cellule di S. anginosus , se trattate con agenti antimicrobici che mirano alla parete cellulare, come la Vancomicina, venivano uccise sia in biofilm monospecie che in biofilm multispecie.

Si è osservato che S. anginosus è stato protetto dall’uccisione da parte degli antibiotici quando è stato coltivato nella matrice derivante dal biofilm di S. aureus, ma non nella matrice derivante dal biofilm di P. aeruginosa. Questo ha suggerito che S. aureus potrebbe produrre un fattore (attraverso secrezioni) che andrebbe a proteggere S. anginosus durante la crescita in biofilm a composizione mista.

Questa maggiore comprensione potrà portare a trattamenti più efficaci contro tutti i membri della comunità di biofilm e a miglioramenti per l’outcome dei pazienti affetti da fibrosi cistica.

 

Salvatore Gemmellaro

 

Fonte: Antimicrobial Agents and Chemotherapy ; NCBI

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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e scrivo per Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

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