La malattia del legionario, più comunemente definita legionellosi, è un’infezione polmonare causata dal batterio Legionella pneumophila. La legionella deve il nome all’epidemia acuta che nell’estate del 1976 colpì un gruppo di veterani della American Legion riuniti in un albergo di Filadelfia, causando ben 34 morti su 221 contagiati. La legionellosi può manifestarsi in due forme distinte:
- La malattia del legionario vera e propria, che frequentemente include una forma più acuta di polmonite
- La febbre Pontiac, una forma molto meno grave
I sempre più frequenti casi di legionellosi, hanno fatto supporre una consistente presenza del batterio nell’ambiente. Le legionelle sono presenti negli ambienti acquatici naturali e artificiali: si riscontrano nelle sorgenti, comprese quelle termali, nei fiumi, laghi, vapori ma anche terreni. L’analisi condotta, infatti, ha evidenziato come i terreni da giardino rappresentino un ricco serbatoio naturale di Legionelle. Le Legionelle, batteri che vivono all’interno di amebe a vita libera, sono state isolate in 22 dei 177 campioni di terreno da giardino (12%). Si è visto inoltre che dei 22 terreni, 7 contenevano L. Pneumophila, gli altri invece erano habitat di altre legionelle patogene tra cui L. Longbeachae (in 4 giardini) e L. Sainthelensi (in 9 giardini). Lo studio prevedeva la ricampionatura dei giardini in cui, anche dopo diversi mesi, L. Pneumophila veniva nuovamente isolato. Pertanto, in base ai dati riportati, è evidente come il suolo rappresenti una potenziale fonte di infezione soprattutto per specifiche categorie (agricoltori) e può essere un potenziale patogeno per le categorie a rischio (immunodefedati, trapiantati, diabetici, anziani, malati di AIDS). Nel caso di infezione, si ricorre ad un macrolide quale l’eritromicina, tuttavia una specifica profilassi deve essere attuata nelle opere di gestione e manutenzione sia dei terreni che degli impianti idrici.