Dalla bocca ai piedi…Che puzza di batteri!

ODORI UNICI

Avete mai avuto la sensazione di essere pervasi da un odore unico che vi riportasse alla mente una persona, un luogo o un cibo particolare? Ognuno di noi è padrone di un proprio odore irripetibile, una vera e propria carta d’identità fra miliardi di persone che rispecchia il proprio stato psicofisico. L’odore è parte integrante della comunicazione fra esseri viventi, negli animali come anche fra le persone, innescando talvolta risposte endocrine specifiche. Per esempio, uno studio pubblicato da Saul Miller e Jon Maner , dal titolo ”Scent of a woman: men’s testosterone responses to olfactory ovulation cues”, pubblicato su Psychological Science nel 2010, ha dimostrato come i livelli di testosterone negli uomini aumentino in seguito alla percezione dell’odore di una donna nel periodo di ovulazione. D’altronde anche l’uomo è un animale.

QUANDO L’ODORE DIVENTA PUZZA?

Puzza d’alito, puzza di ascelle, puzza di piedi. Cosa accomuna queste situazioni? In ognuno di questi casi il metabolismo batterico è protagonista degli odori che si sviluppano.

I BATTERI DELL’ALITO CATTIVO (bad breath)

Chi non si è mai chiesto da dove provenisse l’alito cattivo? Forse qualche cibo digerito male? Certo, ci può stare, ma nel 90% dei casi l’alitosi ha origine dal cavo orale. La lingua è una struttura ideale per il deposito di residui alimentari e costituisce quindi un habitat idoneo alla proliferazione dei batteri che esplicano la loro attività metabolica, che risiedono in particolare sulla porzione posteriore della lingua. I batteri gram-negativi anaerobi, che metabolizzano le proteine, producono composti gassosi contenenti zolfo, con un caratteristico odore sgradevole anche a basse concentrazioni. Le principali molecole identificate come responsabili di questo sgradevole odore sono acido solfidricometil-mercaptano solfuro di dimetile. Ovviamente la produzione e la conversione di questi composti sulfurei dipendono anche da altri fattori interni alla bocca, come il pH salivare, un buon apporto di ossigeno, il quale serve a distruggere i batteri anaerobi, ed un’ottima igiene orale che contribuisce a ridurre notevolmente la placca batterica.

Nel cattivo odore orale sono generalmente coinvolti i batteri anaerobi gram-negativi riportati di seguito:

  • Bacteriodes melaginogenicus
  • B. fundiliformis
  • Veillonella alcalescens
  • Fusobacterium nucleatum
  • Fusobacterium periodonticum
  • F. polmorphum
  • Klebsiella pnuemoniae
  • Peptostreptococcus micros
  • P. anaerobius
  • Eubacterium limosum
  • Centipeda periodontii
  • Selenomonas artemidis
  • Treponema denticola
  • Porphyromonas gingivalis
  • Porphyromonas endodontalis
  • Prevotella intermedia
  • Prevotella loescheii

 

PUZZA DI PIEDI…E FORMAGGIO

Nel 2006 lo studio dal titolo ”On human odour, malaria mosquitoes, and Limburger cheese” pubblicato su The Lancetdimostrò che la zanzara della malaria Anopheles gambiae è ugualmente attratta dall’odore del formaggio olandese Limbuger e da quello di piedi umani. Per questo lavoro gli autori, gli olandesi Bart Knols e Ruurd de Jong, furono insigniti del Premio Nobel. La colpa della puzza dei piedi è attribuita ai batteri del genere Brevibacterium, i quali si nutrono delle cellule morte della pelle, del sudore e dei residui di sporcizia (le fibre dei calzini ad esempio) che si formano tra le dita dei piedi, producendo sostanze maleodoranti. Indovinate un po’ quale altra funzione hanno i batteri appartenenti a questa famiglia!? Fanno maturare un tipico formaggio olandese, il Limburger.

 

 

-L’ASCELLA QUANDO PIANGE NON È TRISTE..PUZZA!

A parere di Daniel Bawdon e Gavin Thomas dell’Università di York, il cattivo odore prodotto dalle nostre ascelle quando siamo sudati è da attribuire all’attività metabolica del batterio Staphylococcus hominis. Esso non colonizza da solo le nostre ascelle, ma è accompagnato da altri microorganismi. In un articolo pubblicato su The Independent, Bawdon spiega che le molecole inodori del sudore, fuoriuscendo dall’ascella, interagiscono con il microbioma attivo, scomponendosi all’interno del batterio stesso e producendo dei composti organosolforosi, nello specifico tioli che hanno un odore simile a quello dello zolfo. I risultati hanno quindi portato a concludere, che, tra tutti i batteri attivi nell’area ascellare, proprio Staphylococcus hominis è la causa principale del cattivo odore.

Per tali ragioni, cari lettori, i batteri sono parte integrante e attiva dei nostri odori e sta solo a noi limitarne lo sgradevole puzzo che può derivarne con una costante e accurata igiene personale.

Alessandro Scollato

fonti: www.alitosi.com, Focus

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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e scrivo per Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

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