Nel 2011 il ceppo O104:H4 di E.coli, isolato in Germania, causò un’epidemia in Europa con più di 50 morti. Appartenente al gruppo enteroaderente (EAggAC), tale ceppo colonizza l’intestino tramite fattori di adesione e stimola la formazione di un biofilm (muco) che funge da protezione per i batteri stessi. L’infezione, caratterizzata da colite emorragica e sindrome emolitica cronica, è indotta dalla tossina Shiga Toxin prodotta da O104:H4.
Premura della Ricerca è individuare un’alternativa agli antibiotici ormai inefficaci contro questi batteri resistenti. Chris Waters, Professore associato di microbiologia e genetica molecolare della Michigan State University, ha usato l’additivo Polisorbato 80, già impiegato per la sicurezza alimentare e per alcuni cosmetici, per individuare un meccanismo anti-virulenza. Il tensioattivo non ionico in esame, in laboratorio ha impedito la produzione del biofilm e rallenta gli effetti tossici effetti tossici dell’ E.coli O104:H4
Waters incuriosito dalla scoperta ottenuta, ha spinto l’esperimento anche in vivo su un modello animale. I topi infetti e alimentati con l’aggiunta dell’additivo, ad una prima analisi, avevano scoraggiato il Professore poiché presentavano ugualmente E.coli. Successivamente, la caparbietà dei ricercatori ha dimostrato che il Polisorbato 80 non intacca la concentrazione batterica ma la sua tossicità, probabilmente inibendo la produzione della tossina.
Un’altra battaglia è stata vinta contro questo esercito di “resistenti”, siamo vicini alla fine della “guerra”? Sicuramente questo studio pone ottime basi per ottenere una cura alternativa anche per altri tipi di infezioni causate da E.coli, poiché oltre a dare ottimi risultati, il Polisorbato 80 è già considerato un composto sicuro e essendo classificato GRAS non richiede l’approvazione della FDA.
Veronica Nerino
Fonte:
Polysorbates prevent biofilm formation and pathogenesis of Escherichia coli O104:H4 – Biofouling