ZOONOSI: infezioni o malattie che possono essere trasmesse direttamente o indirettamente tra gli animali e l’uomo ( EFSA).
Cocco-bacilli gram-negativi isolati dal medico scozzese David Bruce, le Brucelle, si ipotizza siano state la causa di una febbre altalenante che colpì l’imperatore francesce Napoleone. Dopo la morte dell’imperatore, dall’autopsia emerse una quantità elevata di arsenico che portò all’accusa di avvelenamento. Nel 1930 l’idea dell’assassinio di Napoleone fu abbandonata dall’idea che l’imperatore assumesse arsenico per trovar sollievo ai sintomi della brucellosi.
La Brucellosi provocata da batteri immobili, asporigeni e aerobi facoltativi, mostra una forma acuta (dopo 2-4 settimane dall’infezione) caratterizzata da febbre altalenante (raggiunge picchi di 39-40°C) e sudorazione maleodorante. Le brucelle, patogeni intracellulari obbligati, vengono fagocitati dai macrofagi, i quali non riescono ad eliminarli completamente e adattandosi alle condizioni, si moltiplicano e inducono la produzione dell’endotossina batterica e la risposta dell’ospite con la produzione di citochine.
Tra il 1905 e il 1907 la Commissione per la Febbre Mediterranea della Royal Society di Londra individuò la fonte dell’infezione che colpì i soldati, nelle capre di Malta che avevano trasmesso l’agente patogeno nel loro latte; l’incidenza del contagio diminuì del 90% grazie alla pastorizzazione del latte.
Tramite l’ingestione, il contatto, l’inalazione e l’inoculazione, le Brucelle raggiungono l’uomo; in particolar modo il mezzo prediletto da tali microrganismi parassiti, sono alimenti non trattati, derivati da latte crudo o carcasse di animali infetti, oppure vegetali o acque contaminate da urine o feci animali malati.
Durante la prima o seconda settimana del parto dell’animale, le Brucelle sono secrete nel latte (nelle pecore e bovini la secrezione si prolunga per mesi o anni). Nel latte possiamo riscontrare principalmente B. abortus ( provoca aborto nei bovini) e B. suis. Le Brucelle resistono alle temperature di refrigerazione e congelamento, ma vengono inattivate dalle temperature elevate di pastorizzazione o ebollizione. Nei latticini freschi, come creme, il rischio d’infezione è maggiore poichè i microrganismi sono veicolati in superficie dai globuli di grasso, quindi la combinzaione tempo-temperatura dovrà essere maggiore rispetto al latte. Nelle creme di latte a 4°C, il B.melitensis (specie più pericolosa per l’uomo) soppravvive per 4 settimane. Il formaggio rimane uno degli alimenti più rischiosi, in particolar modo quello fresco di capra è causa principale di brucellosi nell’uomo. Le condizioni igieniche durante la lavorazione dei prodotti lattiero-caseari, giocano un ruolo importante, evitando una contaminazione secondaria da Brucelle di origine ambientale. La stessa attenzione è posta ai prodotti carnei e altri alimenti consumati crudi o poco cotti.
La diagnosi della malattia è data dall’isolamento delle Brucelle dall’emocultura e in caso di positività il paziente deve essere posto subito a cure per evitare complicanze; il trattamento dura circa 5-6 settimane con tetracicline combinate ad altri farmaci per evitare facili ricadute. Inoltre, è utile associare agli antibiotici a integratori in grado di riequilibrare i liquidi persi.
Dopo i casi d’infezione del 2009 e 2010 in Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, nell’ordinanza del 9 Agosto 2012 del Ministero della salute, le misure di lotta straordinarie contro tubercolosi, brucellosi bovina e bufalina, brucellosi ovi-caprina e leucosi, ai fini della salvaguardia della salute pubblica e della sanità animale, ha considerato la necessità di proporre nuovamente talune misure già presenti nell’ordinanza del Ministro della salute del 14 novembre 2006, il cui termine di validità è scaduto il 31 dicembre 2009, che hanno contribuito ad un miglioramento del controllo delle suddette malattie. L’ordinanza che le indagine delle brucelle negli allevamenti possano essere effettuate solo da Veterinari Ufficiali ( Istituto Zooprofilattico e ASL), escludendo laboratori di prova, è una delle metodiche utilizzate per la salvaguardia dell’uomo.
L’ordinanza del Ministero della Salute, del 24 Giugno 2015, riconfermata a febbraio 2016, è più incisiva per alcune situazioni a rischio, come gli allevamenti allo stato brado o semibrado, transumanza, pascolo vagante, in cui si necessita di una maggiore attenzione nell’identificazione elettronica degli animali, alla partenza e al rientro. La georeferenziazione dei pascoli è fondamentale per rintracciare gli animali in caso di focolai di malattie. I controlli ufficiali sono intensificati rispetto al passato e in caso di riscontri positivi alle Brucelle, le procedure di abbattimento degli animali infetti è anticipata di 15 giorni.
La brucellosi rimane una zoonosi in continua osservazione e controllo.
Veronica Nerino
Fonti:
Malattie infettive trasmissibili degli animali, nuova ordinanza estende azioni di contrasto a livello nazionale- salute.gov.it
La brucellosi nell` ambito delle infezioni di origine animale – Instituto Superiore di Sanita`