Le infezioni urinarie sono infezioni a carico delle componenti dell’apparato urinario, ossia: reni, ureteri, vescica e uretra.
Vengono generalmente classificate come superiori o inferiori in base al segmento in cui si verificano lungo il tratto urinario, anche se talvolta è difficile o impossibile per il medico stabilirlo:
- Infezioni del tratto urinario inferiore: cistite e uretrite
- Infezioni del tratto urinario superiore: pielonefrite e ureterite.
Dal punto di vista clinico, le infezioni del tratto urinario superiore sono motivo di maggiore preoccupazione rispetto alle infezioni del tratto inferiore. Ciò è dovuto al possibile danno renale che può derivare da un’infezione a carico dei reni o degli ureteri.
Le infezioni urinarie colpiscono con maggiore frequenza le donne, in particolare quelle di età compresa tra i 20 e i 40 anni. Negli uomini, si tratta di un fenomeno abbastanza raro fino all’età medio-avanzata (sotto i 50-60 anni); dopodiché diventano decisamente più frequenti, tanto da raggiungere quasi la frequenza relativa al genere femminile. Tra le varie tipologie di infezione urinaria, la cistite è senza dubbio la più diffusa.
Eziologia e patogenesi
Nel soggetto sano, l’urina presente nella vescica è sterile e non contiene batteri né altri microrganismi.
L’urina è un prodotto di escrezione dei reni, che ha origine dal processo di filtrazione del sangue, ed è costituita da acqua e sostanze di escrezione disciolte. I prodotti di escrezione sono sostanze non necessarie per il corpo e potenzialmente dannose per i nostri organi, se accumulate nell’organismo. Normalmente, l’urina si muove attraverso il sistema urinario senza alcuna contaminazione.
Tuttavia, nel momento in cui una colonia di agenti patogeni – in genere batteri, più raramente funghi e virus – invade in modo massiccio l’uretra e, da qui, comincia a risalire verso la vescica e i distretti successivi dell’apparato urinario, origina un’infezione delle vie urinarie.
I microrganismi patogeni possono entrare nelle basse vie urinarie (la vescica) attraverso le vie venose e linfatiche, ma la principale via utilizzata dai batteri che provengono dal grosso intestino è l’uretra, il canale che porta l’urina dalla vescica all’esterno del corpo.
Ecco perché le infezioni delle vie urinarie sono più frequenti nelle donne: esse hanno l’uretra più breve dell’uomo (circa 7 cm contro i 18 cm) che per di più sfocia sopra la vagina e vicino all’ano.
Escherichia coli rappresenta il patogeno responsabile del 70-95% dei casi di infezioni delle vie urinarie e Staphylococcus saprophyticus, epidermidis e fecalis in circa il 10-15%. Occasionalmente vengono isolate altre Enterobacteriacee come Proteus mirabilis e Klebsiella spp. o gli enterococchi (soprattutto nelle colture positive a più microrganismi, segno di contaminazione).
Quali sono i sintomi di un’infezione del tratto urinario?
Occorre prestare attenzione quando uno o più dei seguenti sintomi si manifesta:
- senso di bruciore quando si urina;
- un bisogno intenso, frequente e urgente di urinare;
- senso di peso o di dolore alla parte lombare della schiena o nella parte dell’addome sopra il pube;
- urine torbide, scure, con sangue o maleodoranti;
- sensazione di stanchezza o di fiacchezza;
- febbre o brividi di freddo.
In generale, ognuno dei sintomi sopra descritti può essere la prima avvisaglia di un’infezione delle vie urinarie.
Come vengono diagnosticate le infezioni del tratto urinario?
Se si sospetta di avere un’infezione delle vie urinarie per la comparsa di uno o più sintomi, occorre rivolgersi immediatamente ad un medico, evitando terapie “fai da te”.
Il medico utilizzerà i seguenti test per diagnosticare un’infezione del tratto urinario, ossia la presenza di diversi o di uno specifico batterio nelle urine.
- Analisi delle urine: L’esame microscopico delle urine può evidenziare la presenza di tracce di sangue (talvolta visibili anche a occhio nudo) o di leucociti.
- Urinocoltura: Sono indice di un’infezione delle vie urinarie in corso valori superiori alle 100.000 colonie batteriche per mL di urina.
Se da queste procedure diagnostiche emerge la necessità di approfondire ulteriormente la situazione, risultano utili (se non indispensabili) anche un esame di imaging (es: uro-TAC, risonanza magnetica dell’apparato urinario e/o ecografia dei reni) e la cistoscopia.
Quando le infezioni sono ricorrenti o recidivanti si impone un controllo da un medico specialista che escluda difetti anatomici delle vie urinarie, malattie sistemiche, come il diabete, che favoriscono le infezioni, o alterazioni funzionali delle vie urinarie che alterano il normale svuotamento della vescica.
Terapia
La prima azione da intraprendere quando si accusano i sintomi di un’infezione delle vie urinarie è bere acqua in abbondanza.
I trattamenti farmacologici si basano sull’uso di antibiotici, il tipo di trattamento e le modalità del trattamento stesso variano a seconda che si tratti di un episodio isolato piuttosto che di infezioni ricorrenti e, se infezioni ricorrenti, a seconda della frequenza.
Tuttavia, quando l’infezione è determinata, per esempio, da calcoli renali o dall’ipertrofia prostatica benigna (quindi c’è una patologia associata), la terapia deve comprendere non solo un trattamento antibiotico, ma anche un trattamento specifico nei confronti della condizione patologica associata.
Nei casi isolati può essere sufficiente un trattamento antibiotico per due giorni, mentre nelle recidive è indispensabile conoscere il microrganismo e intraprendere una terapia per lungo tempo a basse dosi.
Ecco perché è sconsigliata l’autoprescrizione, ma è invece preferibile un consulto medico, meglio se specialistico.
Rimedi naturali
L’estratto dell’uva ursina e il succo del mirtillo rosso americano sono stati utilizzati come prevenzione e trattamento tradizionale per le infezioni del tratto urinario prima dell’introduzione degli antibiotici, e continuano ad essere ampiamente utilizzati come prodotti di automedicazione per questo scopo.
L’attività antimicrobica dell’uva ursina è legata soprattutto all’effetto dell’idrochinone (HQ).
L’arbutina, il principio attivo presente nell’uva ursina, viene idrolizzata a livello intestinale in idrochinone, il quale a sua volta eliminato nelle urine. Tuttavia, si sconsiglia l’utilizzo della pianta alle donne in gravidanza poiché stimola la contrattilità uterina.
I principi attivi (catechine e proantocianidine) presenti nel succo di mirtillo rosso, una volta filtrati ed espulsi con l’urina, esercitano la loro azione antimicrobica sull’uretra, dove inibiscono l’adesione alle cellule epiteliali del tratto urinario da parte dei ceppi uropatogeni di E. coli.
Prevenzione
Per prevenire le infezioni delle vie urinarie è utile seguire dei semplici accorgimenti:
- bere molta acqua;
- svuotare la vescica quando si sente il bisogno, non trattenere le urine e prendersi il tempo per svuotarla completamente, senza fretta;
- per le donne, asciugarsi passando il fazzoletto dalla parte anteriore a quella posteriore;
- accurata igiene prima e dopo i rapporti sessuali;
- non usare spray o prodotti per l’igiene intima che possono irritare;
- evitare indumenti intimi stretti e di materiali sintetici.
Si ringrazia la dott.ssa Marialuisa Di Rita per la gentile concessione dell’articolo “Batterio ed infezione delle urine: quale correlazione?”
Fonti
- https://my.clevelandclinic.org/health/diseases/9135-urinary-tract-infections Michael J. et al. Urinary Tract Infection. National Library of Medicine, 2022;
- Yarnell, E. Botanical medicines for the urinary tract. World J Urol, 2002;
- Jepson RG et al. Cranberries for preventing urinary tract infections. Cochrane Database of Systematic Reviews, 2012.
- https://www.microbiologiaitalia.it/batteriologia/infezioni-delle-vie-urinarie-ivu-gli-alimenti-sconfiggere-batteri/
- https://www.microbiologiaitalia.it/patologia/fertilita-e-infezioni-genitourinarie/