Il batterio della sala operatoria: focus su Mycobacterium chimaera

Una tecnologia innovativa, tutta italiana, del Policlinico San Donato azzera il rischio di  infezione

Quando si parla di infezioni in sala operatoria la letteratura scientifica rimanda al Mycobacterium chimaera. Questo microrganismo è stato identificato per la prima volta solo nel 2004, appartenente alla famiglia dei Micobatteri a crescita lenta, bacilli Gram-Variabili parente stretto dei più noti M.tuberculosis e M.leprae. È però un micobatterio non tubercolare, simile al M. aviumM. intracellulare. Con questi condivide alcune caratteristiche che lo fanno rientrare sotto la voce di avium complex. La caratteristica strutturale dei micobatteri è quella di avere una parete cellulare insolitamente spessa, con uno strato relativamente sottile di peptidoglicano legato però ad una serie di molecole. Queste sono arabinogalattani, acidi micolici e glicolipidi fenolici che gli conferiscono altissima patogenicità e una naturale resistenza alle terapie antibiotiche. 

Il M. chimaera è presente in natura soprattutto nell’acqua potabile e nel suolo e generalmente non risulta pericoloso per la salute umana.

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Figura 1 – un overview su Mycobacterium chimaera

Il batterio della sala operatoria

Nel luglio 2014, l’Ufficio federale della sanità pubblica in Svizzera è stato, per primo, a segnalare l’infezione da M. chimaera in pazienti sottoposti ad interventi cardiochirurgici. Casi di  infezione riscontrati in Europa e non solo, sono stati associati all’utilizzo di dispositivi di raffreddamento/riscaldamento, ovvero gli HCD, Heater-Cooler Devices, necessari a regolare la  temperatura del sangue durante la circolazione extracorporea negli interventi cardiochirurgici (utilizzati durante le operazioni di bypass cardiopolmonare e l’ossigenazione  extracorporea della membrana, n.d.r.), e, più precisamente, il contagio risulta essere avvenuto per contaminazione dei pazienti tramite l’aerosol proveniente dall’acqua delle taniche dei  dispositivi. 

Causa comune di contaminazione

Dal 2014 quindi, a seguito di indagini, è risultato che gli HCD prodotti dalla stessa azienda in Germania, erano la causa comune poiché contaminati. Le indagini, hanno utilizzato il  sequenziamento dell’intero genoma dei ceppi isolati di M. chimaera dagli individui infetti e dai dispositivi contaminati, ed hanno dimostrando che la maggior parte delle infezioni risultavano provenire da una fonte comune. La stessa era poi correlata ad interventi chirurgici cardiotoracici avvenuti in Svizzera, Germania, Regno Unito, Paesi Bassi, Stati Uniti, Danimarca, Italia, Canada e Australia. 

L’infezione di M. chimaera

Ciò che rende importante e grave l’infezione da M. chimaera è che il periodo di incubazione dopo l’esposizione oscilla in un periodo di 3-72 mesi (17 mesi di media). I principali sintomi  sono febbri prolungate, perdita di peso, tosse, astenia, dolore muscolare, affaticamento, disturbi gastrointestinali e, in casi più specifici, sangue nell’espettorato.

Nei pazienti venuti a  contatto con il micobatterio in sala operatoria, la diagnosi si effettua eseguendo un’emocoltura, perché il batterio ha raggiunto le valvole cardiache. Negli altri casi, si esegue un esame  colturale dell’escreato, utile per identificare batteri, funghi o parassiti del tratto respiratorio.  

Quali sono i test diagnostici?

Non esistono test diagnostici su prelievo endovenoso di sangue né sulla ricerca di anticorpi specifici. Ad oggi, la terapia di combinazione con più classi di farmaci antimicobatterici è essenziale per il trattamento di questa infezione. I macrolidi sono considerati la spina dorsale della terapia, insieme alle rifamicine (cioè rifampicina o rifabutina), etambutolo e amikacina.

Esistono diversi agenti di seconda linea, tra cui la clofazimina, bedaquilina, linezolid e moxifloxacina, presi in considerazione nei pazienti non idonei per gli agenti di prima linea, dovuto a tossicità o intolleranze e meno comunemente dovuto alla resistenza ai farmaci. 

Indicazioni operative

In Italia, il 10 aprile 2019, il Ministero della Salute ha trasmesso la circolare su Indicazioni operative riguardanti gli aspetti di laboratorio in merito ai casi di infezione da  Mycobacterium chimaera. 

A novembre 2020, presso l’IRCCS Policlinico San Donato, è stata pubblicata la notizia riguardante lo sviluppo di una tecnologia innovativa per il funzionamento dei dispositivi di  raffreddamento/riscaldamento, dove la variazione di temperatura avviene tramite un gel a base di glicole, anziché tramite acqua, che trasferisce calore o freddo al circuito di perfusione del paziente tramite degli scambiatori di calore sterili e monouso, così da azzerare il  rischio di diffusione del batterio.

Una nuova tecnologia contro il (mico) batterio della sala operatoria

Il dispositivo è stato testato su pazienti adulti e pediatrici, per la prima volta, in interventi cardiochirurgici particolarmente complessi dove si necessitava l’arresto del circolo sistemico e di ipotermia a 25 °C. Grazie alla professionalità ed alla preparazione di anestesisti, tecnici perfusionisti ed eccellenti chirurghi esiste un importante contributo alle nuove linee guida europee per la sicurezza delle sale operatorie, stilate nel  2019 e non più aggiornate, che hanno portato gli scambiatori di calore fuori dal campo operatorio proprio per ridurre il rischio di contagio. 

Conclusioni

Per merito dell’eccellenza italiana, è stato possibile effettuare operazioni estremamente complesse senza rischio, seppur minimo, di aver contratto un’infezione che si può manifestare  anche a distanza di anni dall’intervento.

Fonti

  • IRCCS Policlinico San Donato (https://www.grupposandonato.it/news/2020/novembre/mycobacterium-chimera innovazione-policlinico-san-donato) 
  • Ministero della Salute (https://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie& p=dalministero&id=3705 ) 
  • Pharmacologic Management of Mycobacterium chimaera Infections: A Primer for  Clinicians (Matt Mason, Eric Gregory, Keith Foster, Megan Klatt, Sara Zoubek, Albert J  Eid,
  • Pharmacologic Management of Mycobacterium chimaera Infections: A Primer for  Clinicians, Open Forum Infectious Diseases, Volume 9, Issue 7, July 2022, ofac287, https://doi.org/10.1093/ofid/ofac287)
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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e scrivo per Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.