E’ stata determinata la sequenza del genoma di Mycobacterium abscessus subsp. bolletii, isolato dalla coltura di un espettorato proveniente da un paziente affetto da fibrosi cistica. Questa sequenza rappresenta la prima sequenza completa dell’intero genoma del Mycobacterium abscessus subp. bolletii e dà un contributo molto importante agli studi sul genoma del Mycobcterium abscessus complex. La sequenza di FLAC003, il ceppo di M. abscessus subsp. bolletii oggetto dello studio, è stata allineata e confrontata con le altre 12 sequenze genomiche complete dei micobatteri appartenenti al M. abscessus complex, depositate nel programma bioinformatico BLAST. Da questo confronto è emerso che tutte e 12 le sequenze genomiche precedentemente definite (sette delle quali corrispondono alla sottospecie M. abscessus subsp. bolletii) possono essere attribuite sia a M. abscessus subsp. abscessus (di tipo I o sensu stricto, ATCC 19977T) che a M. abscessus subsp. massiliense (di tipo II, CCUG 48898). La sequenza genomica di FLAC003 invece, è specifica del ceppo M. abscessus subsp. bolletii (di tipo II).
Ma perché è così importante conoscere l’esatta sequenza genomica del Mycobacterium abscessus subsp. bolletii? Ricordiamo che il Mycobacterium abscessus complex è formato da tre sottospecie di micobatteri a rapida crescita: M. abscessus subsp. abscessus, M. abscessus subsp. massiliense e M. abscessus subsp. bolletii, che si comportano da patogeni respiratori nell’uomo. La distinzione tra queste sottospecie è molto importante poiché i micobatteri del M. abscessus complex causano, soprattutto nei pazienti affetti da fibrosi cistica, un’infezione polmonare severa e mostrano una risposta antibiotica molto variabile e scarsamente prevedibile in base ai consueti profili di suscettibilità (non sono quasi mai sensibili a isoniazide e pirazinammide). Inoltre, il riscontro di questi patogeni nei pazienti che hanno bisogno di un trapianto polmonare pone i clinici ed il paziente stesso di fronte ad un difficile dilemma sulla effettiva candidabilità all’intervento. Infatti, l’isolamento di M. abscessus nelle colture di espettorato di pazienti avviati al trapianto polmonare è stata classicamente riconosciuta come una controindicazione pressoché assoluta. Questo orientamento nasce dal riscontro di una certa evidenza che l’isolamento pre-trapianto di M. abscessus sia correlato ad una incrementata mortalità postoperatoria o, perlomeno, ad un’aumentata incidenza di complicanze infettive (infezioni disseminate). L’isolamento dell’agente patogeno nelle colture di espettorato parrebbe, infatti, il risultato di un’elevata carica di micobatteri nelle vie aeree, da cui il rischio aumentato di una contaminazione del polmone trapiantato e l’aumentata incidenza di problematiche post-operatorie.
La rilevanza clinica dei Micobatteri Non Tubercolari (MNT, Non Tuberculous Mycobacteria), in passato sottovalutata, è stata riconosciuta negli ultimi decenni a causa del crescente aumento delle infezioni causate da questi microorganismi, non soltanto in soggetti immunocompromessi ma anche in pazienti immunocompetenti.
Fonte:PubMed
Antonella Ligato