Caratteristiche
Listeria monocytogenes è un batterio bacillare, Gram positivo, dotato di flagelli, asporigeno ed ubiquitario, lo si può trovare facilmente tra la vegetazione, l’acqua e la terra, fino a presentare un rischio concreto per le nostre tavole. La sua capacità di resistere ad ampi range di temperatura (dai 3 °C ai 45 °C, con optimum per lo sviluppo tra i 30 °C e i 38 °C) e di pH (da 4,4 a 9,6), lo mette in condizione di poter contaminare l’alimento in qualsiasi fase della sua produzione e conservazione.
Tassonomia
Dominio | Prokaryota |
Regno | Bacteria |
Divisione | Firmicutes |
Classe | Bacilli |
Ordine | Bacillales |
Famiglia | Listeriaceae |
Genere | Listeria |
Specie | Listeria monocytogenes |
Morfologia delle colonie
Patologia e sintomi
La patologia causata dall’ingestione di alimenti contaminati da L. monocytogenes è detta “listeriosi“. Le prime testimonianze risalgono a fine ‘800, ma la malattia è stata diagnosticata ufficialmente per la prima volta solo nel 1929. I sintomi sono solitamente quelli più comuni alle principali tossinfezioni alimentari: nausea, dolori addominali, febbre e diarrea. Tuttavia, per i soggetti più fragili ma soprattutto per le donne incinte, può causare complicazioni molto gravi, come meningite, romboencefalite con lesioni al cervelletto, aborti spontanei e infezioni a carico del neonato, contraibili anche durante il parto.
Alimenti contaminati e ultimi rilevamenti
Come detto nei paragrafi precedenti, L. monocytogenes ha la capacità di contaminare l’alimento in qualsiasi fase della sua produzione, cottura e conservazione, ed è per questo molto facile trovarlo in alimenti di ogni tipo, soprattutto se mal conservati o non adeguatamente cotti dal consumatore finale. Nella maggior parte dei casi, la listeriosi è causata da prodotti caseari e latte non pastorizzati, insalate pre-confezionate, carni fredde (wurstel e insaccati vari), panini e alimenti trasformati pronti all’uso (hamburger, hot dog, cibo in scatola, ecc.).
Negli ultimi due anni, soprattutto per le nuove abitudini causate dalla pandemia da COVID-19, il consumo dei prodotti alimentari freddi e pronti all’uso ha avuto un drastico aumento, influendo sul numero di casi di tossinfezioni alimentari diagnosticate e di prodotti contaminati ritirati dal commercio.
In questi ultimi giorni, infatti, è balzato agli onori della cronaca il ritorno di L. monocytogenes in un lotto di wurstel, in commercio per una nota azienda della grande distribuzione organizzata di alimenti e generi di largo consumo, presente sul territorio italiano e non solo; prima di questo, l’ultimo rilevamento risale al 2016, anno in cui uno o più lotti di wurstel contaminati causarono 4 morti e 4 aborti spontanei in Germania per listeriosi, in un’epidemia che, secondo le autorità locali, andava avanti da almeno 4 anni.
Strategie di prevenzione e cure
La prevenzione resta l’arma più efficace al contrasto verso L. monocytogenes e listeriosi: l’adozione delle generali norme di igiene, infatti, è capace di ridurre al minimo la possibilità di contaminazione, sia durante la produzione che durante la cottura, e la conservazione da parte del consumatore finale. Quest’ultimo, infatti, non è esente dal rischio di contaminare l’alimento, data la capacità del microrganismo di svilupparsi su qualsiasi superficie e ad intervalli di temperatura e pH molto grandi.
La pastorizzazione, che varia dai 60 °C agli 80 °C, è una tecnica molto efficiente nella lotta a L. monocytogenes nei prodotti lattiero-caseari; in casa e al lavoro, invece, è bene assicurarsi l’adeguata conservazione e cottura di ogni prodotto, seguendo le indicazioni presenti sulle etichette, mantenendo superfici di lavoro e mani sempre pulite e assicurandosi che il frigorifero non salga mai sopra i 4 °C e il freezer sia almeno a -17 °C.
In caso di listeriosi, invece, il malato deve immediatamente allertare le autorità sanitarie locali, al fine di rintracciare e ritirare quanto prima i lotti incriminati, prevenendo l’insorgere di un’epidemia. Di conseguenza, riceverà le adeguate cure antibiotiche, solitamente a base di ampicillina o eritromicina, volte ad evitare lo sviluppo di complicazioni e, nel caso di donne incinte, per proteggerle da particolari difficoltà durante la gravidanza e il parto.
Fonti
- Farber JM, Peterkin PI. Listeria monocytogenes, a food-borne pathogen. Microbiol Rev. 1991 Sep;55(3):476-511. doi: 10.1128/mr.55.3.476-511.1991. Erratum in: Microbiol Rev 1991 Dec;55(4):752. PMID: 1943998; PMCID: PMC372831.
- Castrica M, Andoni E, Intraina I, Curone G, Copelotti E, Massacci FR, Terio V, Colombo S, Balzaretti CM. Prevalence of Listeria monocytogenes and Salmonella spp. in Different Ready to Eat Foods from Large Retailers and Canteens over a 2-Year Period in Northern Italy. Int J Environ Res Public Health. 2021 Oct 9;18(20):10568. doi: 10.3390/ijerph182010568. PMID: 34682313; PMCID: PMC8535721.
- https://www.ospedalebambinogesu.it/list-monocyto-attenzione-all-alimentazione-in-gravidanza-80190/
- https://www.efsa.europa.eu/it/topics/topic/list
- https://www.humanitas.it/malattie/listerosi-infezione-da-list/
- https://it.wikipedia.org/wiki/List_monocyto
- https://www.epicentro.iss.it/list/
- https://www.repubblica.it/cronaca/2022/08/21/news/batterio_list_nei_wurst_al_formaggio_di_eurospin_un_lotto_ritirato_dal_mercato_va_restituito_al_negozio-362515700/
- https://ilfattoalimentare.it/wurs-list-salsiccia-sieberg-germania-morti.html
Crediti immagini
- Immagine in evidenza: https://pxhere.com/it/photo/1613667
- Figura 1: https://normativaalimentare.it/news/listeriosi-di-origine-alimentare-un-problema-crescente/
- Figura 2: https://atlas.sund.ku.dk/microatlas/food/bacteria/Liste_monocyto/
- Figura 3: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Hot_dog_on_a_plate_-_Evan_Swigart.jpg