Cladophora (Fig.1) è un genere di alghe verdi pluricellulari diffuse nelle acque dolci e salate di tutto il globo. In questo genere veniva classificata la specie Aegagropila linnaei (alga Marimo).
Caratteristiche morfologiche
Genere tipo dell’ordine delle Cladophorales, si hanno specie dai talli uniseriati, sia eretti che prostrati, ramificati in maniera più o meno complessa (Fig. 2). L’ancoraggio al substrato avviene sia tramite rizoidi primari che attraverso placche di ancoraggio, ma mai tramite rizoidi secondari.
La crescita del tallo avviene per divisioni intercalari o apicali, a seconda della specie in esame e non c’è differenza macroscopica fra talli gametofitici e sporofitici (ciclo isomorfo).
Dal punto di vista citologico, osservare al microscopio ottico del tallo di una Cladophora rivela cellule multinucleate, con un cloroplasto marginale o reticolato (formato da un network di molti piccoli cloroplasti discoidali) ma pur sempre vicino al margine cellulare; al loro interno troviamo un singolo pirenoide.
In questo genere ritroviamo vari pigmenti fotosintetici: clorofilla a e b, α- e β-carotene e xantofille come la luteina e la prasinoxantina.
Filogenesi
Regno | Plantae |
Sottoregno | Viridiplantae |
Divisione (Phylum) | Chlorophyta |
Sottodivisione (Subphylum) | Chlorophytina |
Classe | Ulvophyceae |
Ordine | Cladophorales |
Famiglia | Cladophoraceae |
Genere | Cladophora |
Biologia
Il genere Cladophora racchiude un gran numero di alghe verdi (clorofite) pluricellulari accomunate da vari caratteri morfologici e la cui parentela è stata confermata da studi molecolari.
Prima di un’analisi della sequenza 18S dell’rRNA, l’alga Marimo (Aegagropila linnaei) era inserita all’interno di questo genere. In seguito è stata esclusa a causa della presenza di chitina all’interno della parete cellulare.
Il genere segue un ciclo aplodiplonte isomorfo (Fig. 3): la riproduzione vegetativa avviene tramite zoospore o per frammentazione del tallo; le zoospore vengono liberate in ambiente da un poro apicale sullo sporangio generato dallo sporofito (aploide). Dalla germinazione della spora si originano i gametofiti (diploidi). A partire dai gametofiti originano i gameti che a seguito della fecondazione porteranno allo zigote. Quest’ultimo andrà a germinare, sviluppandosi in uno sporofito.
Ecologia
Cladophora rappresenta un genere importante a livello ecologico in quanto viene colonizzata da un gran numero di organismi epifiti, in quanto riesce a offrire un substrato ancorato e resistente all’idrodinamismo.
Come detto precedentemente si tratta di alghe bentoniche, spesso dominanti le comunità del periphyton. Questa dominanza è però suscettibile all’inquinamento antropico: in base alla specie si possono avere dei bloom o una diminuzione dell’abbondanza.
Per la loro capacità di ospitare un gran numero di epifiti e al tempo stesso di ancorarsi saldamente al substrato, le specie del genere Cladophora vengono considerate importanti per la biodiversità del benthos fluviale e marino.
Tossicità
Il genere Cladophora non include alghe note per essere tossiche per l’uomo. Ciononostante si è osservato come alcune specie possano andar incontro a fenomeni di accumulo di metalli (come Pb, Cd e Zn) quando la crescita avviene in acque inquinate da scarichi industriali. Nel complesso compaiono danni all’apparato fotosintetico con riduzione del numero dei cloroplasti. Si può arrivare a danni cellulari estesi sino alla morte cellulare e ne consegue una ridotta capacità di crescita.
Monitoraggio
Attualmente Cladophora non viene monitorata in quanto non rappresenta un rischio per la salute umana.
D’altra parte alcune specie di Cladophora vengono segnalate e identificate nelle acque fluviali come indicatrici di eutrofizzazione. In particolare, si tende a osservare come indicatori il comparto delle macrofite, comprendente varie alghe filamentose e alcune fanerogame.
Infine, è stato proposto il loro uso per il monitoraggio dei metalli pesanti in ambiente fluviale, grazie alla capacità di alcune specie di bioaccumulare tali metalli. C. glomerulata è una specie d’interesse per questo tipo d’attività.
Fonti
- Zulkfly et al., 2013 – The Genus Cladophora (Kützing) (Ulvophyceae) as a Globally Distributed Ecological Engineer
- https://doi.org/10.1111/jpy.12025
- Hanyuda et al., 2002 – Phylogenetic Relationships within Cladophorales (Ulvophyceae, Chlorophyta) Inferred from 18s rRNA Gene Sequences, with special reference to Aegagropila Linnaei https://doi.org/10.1046/j.1529-8817.2002.01151.x
- Lamai et al., 2005 – Toxicity and Accumulation of Lead and Cadmium in the Filamentous Green Alga Cladophora fracta (O.F. Muller ex Vahl) Kutzing: A Laboratory Study
- https://doi.org/10.2306/scienceasia1513-1874.2005.31.121
- Levkov&Krstic, 2002 – Use of algae for monitoring of heavy metals in the River Vardar, Macedonia
- https://doi.org/10.12681/mms.262
- R.E. Lee – Phycology, 4th Edition
- WoRMS – http://www.marinespecies.org/index.php
- AlgaeBase – https://www.algaebase.org/
- Immagine in evidenza: W.carter, CC0, via Wikimedia Commons