Occhio alle macchie… bianche !
Introduciamo quello che potrebbe essere uno dei funghi più interessanti da conoscere in questo periodo dell’anno, in cui si va incontro proprio alla stagione che più mette in risalto la sua presenza sul corpo umano. La pitiriasi versicolor è una delle più frequenti infezioni fungine. E’ causata dalla crescita di lieviti appartenenti alla specie Malassezia, che vivono normalmente all’interno dei follicoli piliferi nelle zone ricche di ghiandole come il tronco, e colpisce spesso i soggetti adolescenti e i giovani adulti. In condizioni favorevoli come ambiente caldo-umido o anomalie ormonali e immunitarie, i funghi si sviluppano andando a colonizzare la superficie della pelle.
La malattia pone le basi soprattutto in autunno e in primavera, ma in queste stagioni la micosi frequentemente non viene riconosciuta perché le colonie si mimetizzano con il colore della cute. Quando invece nel periodo estivo il paziente si espone più facilmente al sole, per l’effetto sterilizzante dei raggi UV, le colonie muoiono, desquamano e lasciano una chiazza bianca come risultato della loro presenza. Un fungo davvero spiacevole per l’estetica, specie in estate quando siamo più ”scoperti”. Le caratteristiche chiazze bianche, traccia del passaggio del fungo, torneranno poi a riprendere il colore del resto della pelle. Il fatto che i pazienti si accorgano in particolare al mare della pitiriasi versicolor ha portato a denominare (impropriamente) questa micosi fungo di mare.
Curiosità
Andiamo a conoscere approfonditamente il significato del nome di questo fungo:
- Pitiriasi: deriva dal greco pìtyron (= crusca), similitudine utilizzata per descrivere la presenza di finissime squame simili appunto alla crusca sulle chiazze in fase attiva della malattia.
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Versicolor: deriva dal latino versicolòrem (= che cambia colore) per la presenza di chiazze di diverso colore, a seconda della fase della malattia
Tranquilli, non esiste il contagio!
Siete coniugi, fidanzati, fratello e sorella o semplicemente amici inseparabili? Tranquilli non c’è bisogno di allontanare la persone affetta. Il fungo è infatti un saprofita, ossia un abitante comune della cute umana. La crescita e l’incremento delle colonie è un effetto straordinario che avviene solo in alcuni soggetti, in specifiche condizioni. Non siate diffidenti o discriminatori neanche con i vestiti della persona coinvolta, non sono da sterilizzare! E’ più che sufficiente un classico lavaggio.
Mi presento: Pitiriasi Versicolor
Come ci ne accorgiamo della malattia? Essa emerge con chiazze rotondeggianti, singole o unite, diffuse principalmente sul tronco, che hanno colore differente a seconda dello stadio d’infezione. Possono essere del colore della cute, di colore roseo, marrone o bianco. In una stessa persona si possono notare chiazze di diverso colore! Talvolta le chiazze possono dare luogo a desquamazioni in forma di forfora. Cosa succede quando le colonie si distaccano per desquamazione o per trattamento o per esposizione al sole? La cute rimane più chiara rispetto alla parte non attaccata dal micete e risulta facile l’individuazione della stessa.
Pitiriasi versicolor. fonte: http://www.med.cmu.ac.th/
Attenzione: può tornare!
Il fungo di mare emerge con frequenza, provocando la formazione delle caratteristiche macchie bianche difficili da eliminare. Questi funghi però sono molto sensibili ai farmaci antifungini da applicare sulla pelle, perciò è facile curare questa infezione. Le chiazze bianche rappresentano lo stato di guarigione del soggetto. Tuttavia le persone colpite non possono mai considerarsi guarite completamente perché i funghi rimangono presenti all’interno dei follicoli piliferi e nelle giuste condizioni possono colonizzare nuovamente la pelle.
Alessandro Scollato
fonte: http://www.informazionimediche.com/
Buongiorno, è piuttosto fuorviante associare al termine saprofita la spiegazione che sia un abitante comune della cute, non trovate?
“Il fungo è infatti un saprofita, ossia un abitante comune della cute umana.”
Saprofita è un organismo che si nutre di materiale organico in decomposizione.
E non è esclusivo della cute umana, la frase fa intendere questo.