Con il termine microbiota oculare ci riferiamo a tutti quegli organismi, commensali e patogeni, che popolano la superficie dell’occhio. Come sappiamo, l’equilibrio del microbiota è di fondamentale importanza per la salute umana. Anche nel caso dei nostri occhi, il perfetto equilibrio delle specie batteriche presenti sulla superficie oculare ne garantisce la salute. Un microbiota squilibrato, infatti, potrebbe causare una crescita spropositata dei microrganismi patogeni, causando infiammazioni e l’insorgenza di patologie oculari varie.
L’occhio ed il suo sistema immunitario
Proprio come in tutto il resto dell’organismo, anche a livello degli occhi, agisce il sistema immunitario costituito da una componente specifica ed aspecifica. A livello dei nostri occhi, il sistema immunitario assolve diverse funzioni. Nello specifico, possiamo distinguere due tipologie di risposte immunitarie:
- Difesa immunitaria innata: rappresenta la prima barriera responsabile di proteggere l’occhio dall’arrivo di patogeni, sostanze chimiche e/o allergeni. E’ data dalla chiusura delle palpebre e dalla lacrimazione. In aggiunta, le cellule epiteliali della congiuntiva, il sacco lacrimale e la superficie nasolacrimale sono in grado di produrre diverse sostanze (peptidi) ad azione antimicrobica. Tra queste sostanze ricordiamo il lisozima che va a perforare la parete batterica, la lattoferrina che inibisce la crescita e lo sviluppo dei batteri, la lipocaina che neutralizza i prodotti batterici e così via tantissime altre sostanze. Tra le difese immunitarie innate annoveriamo anche il microbiota oculare che collabora per il mantenimento delle barriere contro gli organismi patogeni;
- Difesa immunitaria specifica: costituito dal cosiddetto EALT Eye associated lymphoid tissue presente sia a livello congiuntivale che a livello dei dotti lacrimali.
La prova dell’esistenza del microbiota oculare
La presenza di un sistema immunitario oculare, così come lo abbiamo appena descritto, ha per anni messo in dubbio la presenza di microrganismi a livello dei nostri occhi. Il movimento di chiusura delle palpebre, la produzione di lacrime e di sostanze antibatteriche come il lisozima si credeva, infatti, potessero minare la capacità dei batteri di colonizzare la superficie oculare. Prove a sostegno dell’esistenza di un microbiota oculare risalgono già al 1930, grazie a degli studi di coltivazione microbica.
Da questi studi, e da quelli condotti nel corso degli anni fino ad ora, è emerso che i principali batteri presenti sulla superficie oculare sono gram+, tra questi molti appartenenti ai generi Staphylococcus, Streptococco, Propionibacterium, Batteri difteroidi e Micrococco. Sono presenti, in genere, anche molti organismi gram- come Haemophilus, Neisseria, Pseudomonas. Quelli più abbondanti sono rappresentati dagli stafilococchi coagulasi negativi.
Fattori che influenzano il microbiota oculare
Come per il microbiota di altre regioni corporee, anche quello oculare, può essere influenzato dalle condizioni ambientali, dall’età, dal sesso dell’individuo e dalle abitudini personali. È stato visto, infatti, come l’utilizzo eccessivo di lenti a contatto contribuisce ad una variazione del microbiota oculare con conseguente insorgenza di infezioni varie. Molti studi suggeriscono che un’influenza importante sulla salute oculare è data dall’età e dalla produzione di ormoni sessuali, fattori che andrebbero ad influenzare anche il microbiota. Tuttavia, a tal proposito esistono opinioni molto discordanti.
Patologie oculari associate ad un’alterazione del microbiota
I risultati ottenuti da alcuni studi suggeriscono la correlazione tra alcune patologie oculari e l’alterazione del microbiota oculare stesso. Un esempio è rappresentato dalla sindrome dell’occhio secco, una patologia multifattoriale causata dalla perdita di omeostasi del film lacrimale che provoca, a sua volta, un’eccessiva evaporazione delle lacrime. Tutto ciò, può essere associato ad una disfunzione della ghiandola di Meibomio, situata tra le palpebre e responsabile della produzione di sostanze oleose in grado di lubrificare il film lacrimale. Diversi studi ci dimostrano che spesso una disfunzione di questa ghiandola è associata ad una condizione di blefarite e, di conseguenza, ad un’alterazione del microbiota oculare stesso. In particolare, il componente del microbiota associato a questa condizione sembrerebbe essere Corynebacterium.
Inoltre, è stato visto come, in individui affetti da patologie associate alla sindrome dell’occhio secco, un punto in comune era l’alterazione del microbiota sulla superficie oculare.
La protezione dai patogeni
Se da un lato condizioni di disbiosi del microbiota oculare contribuiscono all’insorgenza di varie patologie oculari, d’altro canto i microrganismi commensali proteggono l’occhio dall’ingresso di patogeni. Uno studio risalente al 2017, ha identificato il batterio Corynebacterium mastitidis come “protettore” della salute oculare. In particolare, lo studio ha dimostrato che, nei topi, il cui microbiota oculare era popolato dal suddetto batterio, c’era una maggiore attività del sistema immunitario. Al contrario si aveva un’attività ridotta nei topi trattati per eliminare tutti i germi. Per un’ulteriore dimostrazione, sono stati seguiti dei topi trattati con un tampone del batterio a livello dell’occhio. In quest’ultimi, dopo cinque settimane dall’intervento è stato riscontrato un aumento della protezione nei confronti di alcune specie batteriche. Specifichiamo che il medesimo esperimento, condotto con specie batteriche differenti, non ha dato gli stessi risultati dimostrando così che non tutti i batteri sono in grado di colonizzare la superficie oculare.
Conclusioni
Capiamo, dunque, che il ruolo dei batteri è di fondamentale importanza per la salute di uno degli organi sensoriali più importanti: l’occhio. Gli studi sulle popolazioni batteriche che vivono sulla superficie oculare sono ancora ai primi step, basti pensare che fino a qualche ventennio fa queste aree corporee si ritenevano assolutamente sterili. La sola dimostrazione dell’esistenza di una comunità batterica che vive sui nostri occhi è stato un passo avanti importantissimo. La ricerca, però, ha bisogno di andare avanti ed uno dei prossimi obiettivi potrebbe essere comprendere perché e come alcune specie batteriche siano in grado di colonizzare la superficie oculare rispetto ad altre, eludendo l’attività del sistema immunitario.
Greta Guida
Fonti:
- Frontiers | Ocular Microbiota and Intraocular Inflammation | Immunology (frontiersin.org)
- An Ocular Commensal Protects against Corneal Infection by Driving an Interleukin-17 Response from Mucosal γδ T Cells: Immunity
- Flashcard Pathophysiology – Eye Disorders | Quizlet
- Reasonably Well: Punctal Plugs and Cautery in Sjogren’s Syndrome