Trattamenti di bellezza direttamente dai batteri

Biocosmesi

Il futuro della biocosmesi è destinato a migliorare! Le novità arrivano dal mondo microbiologico, infatti si è notato che i batteri ‘amanti’ del sole possono diventare ‘biofabbriche’ per la produzione di creme solari di nuova generazione in quanto molto  più sicure per la pelle e l’ambiente e altamente efficaci.

Industrializzazione dei processi

Industrializzando questo processo biologico si potrebbero ottenere sostanze necessarie da commercializzarle: coltivando i batteri all’interno di bioreattori, si otterrebbero in grande quantità tutte quelle sostanze naturali che essi usano normalmente per proteggersi dai raggi UV e che potrebbero diventare una valida alternativa completamente ‘bio’ ai filtri solari sintetici oggi in commercio. A comunicarlo è uno studio pubblicato sullo European Journal of Phycology dall’università iraniana di Isfahan in collaborazione con lo University College di Londra e la Swansea University, in Gran Bretagna.

Ormai anche le industrie produttrici di sostanze chimiche cercano di scoprire e copiare i trucchi che la natura ha per affrontare le minacce biologiche. Ed in questo caso i cianobatteri, cioè i microbi fotosintetici, offrono grandi risorse.

In aiuto i Cianobatteri

I cianobatteri detti anche alghe azzurre, sono dei batteri gram negativi abituati a vivere sotto la luce del sole in ambienti molto aridi, producendo sostanze naturali che permettono loro di sopravvivere e proteggersi dalla disidratazione e dai raggi UV. Tutto ciò grazie ai pigmenti fotosintetici che possiedono quali la clorofilla a, le ficobiline e la ficoeritrina.

Il loro utilizzo nella produzione di creme solari permetterebbe di avere dei prodotti doppiamente utili: sia per l’ambiente in quanto sono biodegradabili, sia per le persone poiché non genererebbero reazioni cutanee nemmeno sulle pelli più sensibili o malate, ed inoltre non porterebbe a squilibri ormonali come di solito fanno i prodotti cosmetici mimando l’azione degli ormoni estrogeni.

Inoltre anche per le industrie che ne sfrutterebbero le capacità, ne avrebbero un importante vantaggio economico in quanto le spese di mantenimento dei batteri sarebbero minime, infatti richiedono soltanto la luce solare, l’anidride carbonica e pochi nutrienti. Per non dimenticare la loro capacità di rinnovarsi, svilupparsi e riprodursi di continuo e velocemente.

Il prossimo step sarà quello di capire come coltivare su larga scala questi microorganismi con dei costi contenuti per permettere il profitto.

Raluca Stoica

Fonte

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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e scrivo per Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

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