Paramoeba perurans

L’acquacoltura è tra i principali settori coinvolti nella produzione di proteine animali oltre agli allevamenti di terra e la pesca; proprio per la sua importanza sia nel settore alimentare e commerciale rende tale filiera molto controllata. Come le altre filiere può essere colpita da patologie che possono comprometterne la produzione e la sicurezza sanitaria. Tra queste rientrano le amebiasi ittiche.

Caratteristiche

Le amebiasi ittiche sono infezioni parassitarie provocate da amebe appartenenti a differenti generi come Acanthamoeba spp, Cochliopodium spp, Naegleria spp. e Paramoeba. spp. Paramoeba peruans appartiene al genere Paramoeba ed è un ectoparassita responsabile della patologia nota come “malattia proliferativa branchiale da amebe” che può colpire diverse specie ittiche.

Filogenesi

DominioEukaryota
PhylumAmoebozoa
ClasseDiscosea
OrdineDactylopodida
FamigliaParamoebidae
GenereParamoeba
Specie P. perurans
Tabella 1 – Filogenesi di Paramoeba perurans

Morfologia

Paramoeba peruans è un ameba anfizoica, ovvero è in grado di completare il suo ciclo biologico autonomamente nell’ambiente libero ma può adattarsi anche alla vita parassitaria. Durante il suo ciclo vitale può assumere la forma di cisti e trofozoita. La cisti ha una forma rotondeggiante ed è presente quando le condizioni ambientali non sono favorevoli per la sua sopravvivenza. Invece la forma da trofozoita è la forma metabolicamente attiva, questa può raggiungere dimensioni comprese tra i 10 – 20 µm, inoltre il suo movimento avviene attraverso l’emissione di pseudopodi. L’aspetto del trofozoita è generalmente irregolare. (Figura 1)

Patogenesi

Paramoeba peruans può sopravvivere nei sedimenti e nelle apparecchiature in connessione con la produzione e l’allevamento del pesce. Inoltre gli stadi galleggianti possono vivere per molti giorni e possono contribuire alla diffusione del parassita per lunghe distanze; grazie anche all’ausilio del movimento di pesci e di attrezzature infette. L’ameba quando si associa ad un’area della branchia del pesce assume la forma di trofozoita e ne inizia la colonizzazione, questo compromette poi lo scambio di ossigeno tra il pesce e l’ambiente esterno.

Manifestazioni cliniche

Le manifestazioni cliniche causate dal parassita includono generalmente difficoltà respiratorie, iperplasia branchiale con la formazione di lesioni nodulari biancastre che sono visibili macroscopicamente. Inoltre si osserva una maggiore produzione di muco che favorisce l’infezione di altri agenti patogeni quali batteri appartenenti alla classe dei Flavobacteria (Figura 2). I pesci parassitati oltre alle difficoltà respiratorie hanno scarso appetito ed un’attività di nuoto ridotta.

Lesioni nodulari biancastre provocate da Paramoeba perurans
Figura 2 – Lesioni nodulari biancastre provocate da Paramoeba perurans [Norwegian Veterinary Institute]

Attraverso l’analisi microscopica delle branchie è possibile comprendere quale sia lo stato di salute e quanto la malattia proliferativa branchiale sia grave, possiamo distinguere in base a quello che osserviamo cinque classi (Tabella 2).

Grado 0Nessun segno di infezione e branchie di colore rosso
Grado 1Leggere striature necrotiche poco
definite. Singola lesione biancastra.
Grado 2Due o tre aree con lesioni e ipermucosità
Grado 3Lesioni con ipermucosità fino al 20%
della branchia. Coinvolti più gruppi di filamenti.
Grado 4Le lesioni interessano più del 50% della
branchia. Vaste aree con ipermucosità che interessano
ampi gruppi di filamenti.
Grado 5Le lesioni interessano la totalità, o quasi, della
branchia. Totale scomparsa della struttura filamentosa
Tabella 2 – Metodo di valutazione macroscopica delle branchie

Metodi di identificazione

L’individuazione di Paramoeba perurans può avvenire attraverso l’esame microscopico di campioni provenienti dalle branchie. Inoltre è possibile coltivarlo in laboratorio attraverso l’uso di terreni di coltura appositi come il malt yeast agar e per essere certi che l’esemplare identificato sia P. peruans è possibile ricorrere all’uso della PCR. A queste tecniche si può aggiungere anche un esame istologico.

Terapia

Per poter limitare le conseguenze della malattia è fondamentale e avere una diagnosi precoce perciò le branchie dovrebbero essere controllate regolarmente per individuare eventuali macchie bianche. Il perossido di idrogeno ha un buon effetto.

Epidemiologia e prevenzione

La malattia proliferativa branchiale da amebe è una patologia cosmopolita che interessa diversi tipi di colture tuttavia è possibile utilizzare diverse strategie di prevenzione all’interno degli impianti di acquacoltura, tra le quali:

  • Aumentare il ricambio idrico;
  • Pulizia del fondo e della rete;
  • Miglioramento della qualità dell’acqua;
  • Disinfezione.

Ismael Sanchez Polanco

Fonti

  • “The gill parasite Paramoeba perurans compromises aerobic scope, swimming capacity and ion balance in Atlantic salmon” Malthe Hvas, Egil Karlsbakk, Stig Mæhle, Daniel William Wright, Frode Oppedal. Conservation Physiology 2017 Nov 29; Vol. 5
  • “Morphological diversity of Paramoeba perurans trophozoites and their interaction with Atlantic salmon, Salmo salar L., gills” J Wiik-Nielsen, T A Mo, H Kolstad, S N Mohammad, S Hytterød and M D Powell. January 2016Journal of Fish Diseases 39(9).
  • “Epidemiology of marine gill diseases in Atlantic salmon (Salmo salar) aquaculture: a review” Annette S. Boerlage, Angela Ashby, Ana Herrero Aaron Reeves, George J. Gunn and Hamish D. Rodger. 29 May 2020. Reviews in Aquaculture.
  • “Appunti di scienza. Acquacoltura. Le produzioni ittiche in Triveneto” A cura di Giuseppe Arcangeli, Fabio Borghesan, Chiara Ceolin, Manuela Dalla Pozza, Amedeo Manfrin, Francesco Pascoli, Anna Toffan, Centro di referenza nazionale per lo studio e la diagnosi delle malattie dei pesci, molluschi e crostacei, IZSV e Andrea Fabris, Associazione Piscicoltori Italiani
  • “Fish Pathology Research and Diagnosis in Aquaculture of Farmed Fish; a Proteomics Perspective” Márcio Moreira, Denise Schrama, Ana Paula Farinha, Marco Cerqueira, Cláudia Raposo de Magalhães, Raquel Carrilho and Pedro Rodrigues. Animals 2021, 11, 125
  • “Gill Score Guide Amoebic Gill Disease (AGD) Management Training Document” Richard Taylor, Christine Huynh, David Cameron, Brad Evans, Mathew Cook, Gordon Ritchie. November 2016. Tassal Ltd, Marine Harvest, CSIRO and contributors, 2016.

Fonti immagini

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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e scrivo per Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

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