“Non mi accontento mai di guardare verso un’unica meta, io ne cerco almeno due”
Per alcuni è un difetto, per altri, un’arma di seduzione, ma certo è che lo “Strabismo di Venere“, fin da tempi remoti quali quelli del cantore Omero, è molto chiacchierato. Con il termine strabismo, indichiamo il mancato parallelismo degli assi oculari. Tale condizione prevede la deviazione di uno o entrambi gli occhi dalla normale direzione dello sguardo; pertanto, gli assi visivi non convergono nel punto fissato ma si incrociano oppure divergono, sotto un angolo conosciuto come “angolo di strabismo“.
L’insorgenza dello strabismo può essere legata a diversi fattori, quali:
* ereditarietà
* anomalie oculari (cataratta, ptosi, ecc.)
* difetti rifrattivi
* paresi di origine cerebrale
* paresi di uno dei muscoli oculari
Altre cause di strabismo possono essere legate ad infezioni batteriche quali per esempio la meningite. La meningite, infatti, è la più frequente sindrome infettiva del sistema nervoso centrale poiché è un’infezione che riguarda le meningi. Essa si manifesta con febbre, cefalea ed opistotono (rigidità nucale). A questi sintomi se ne aggiungono altri quali vomito a getto, fotofobia, alterazioni dello stato di coscienza e convulsioni. Le convulsioni si manifestano con contrazioni involontarie di alcuni muscoli volontari. Un soggetto affetto da un attacco di convulsioni può presentare rotazione degli occhi verso l’alto o lateralmente ed una conseguenza permanente di ciò, è appunto lo strabismo.
L’occhio deviato rimanda al cervello un’immagine diversa rispetto a quella dell’altro occhio perché fissa un oggetto differente, determinando così una fastidiosissima visione doppia. Il cervello tende, quindi, ad escludere, o per meglio dire a sopprimere, le informazioni provenienti dall’occhio strabico perché creano confusione. Se l’occhio deviato non viene utilizzato, e quindi la soppressione è continua, perde la sensibilità visiva, fino a provocare una forma duratura di debolezza visiva (detta ambliopia) per cui un occhio, seppur anatomicamente normale, non è in grado di vedere bene.
Esistono vari tipi di strabismo:
strabismo paralitico
Lesione nervosa, infiammatoria o traumatica sono spesso causa di una mancata funzionalità del muscolo oculare. Motivi di paresi possono essere dunque traumi cranici, malattie vascolari, malattie infettive, degenerative del sistema nervoso centrale, diabete.
strabismi non paralitici
Dovuti ad un’alterzione dell’equilibrio dei muscoli oculari (ortoforia), i quali, tuttavia, presi singolarmente, continuano a funzionare normalmente.
Lo strabismo viene in genere trattato con la chirurgia effettuata in anestesia generale nei bambini e in anestesia locale negli adulti, la quale consente di intervenire sui muscoli dell’occhio, per fare in modo di mettere gli occhi il più possibile in asse.
Tuttavia la chirurgia non è l’unico rimedio, difatti, negli anni ‘80, dopo studi sperimentali su animali, è stato introdotto da Alan B Scott l’uso della tossina botulinica di tipo A per il trattamento degli strabismi paralitici, in fase precoce, per ridurre o addirittura eliminare la diplopia. Solo successivamente, dato il successo ottenuto dall’impiego della tossina, questo genere di terapia è stato esteso ad altre forme di strabismo e di patologie oculari ed extra oculari quali emispasmo facciale, torcicollo spasmodico essenziale, paralisi spastiche.
La tossina botulinica è un’esotossina neurotropa prodotta dal Clostridium Botulinum, batterio Gram+, sporigeno, con uno sporangio a clostridio che deforma il germe lungo 4-6 µm. Clostridium botulinum cresce in terreni comuni in condizioni di anaerobiosi e in agar sotto forma di colonie cotonose, evanescenti, indefinite. Fermenta il glucosio e il maltosio, producendo idrogeno solforato dal caratteristico odore di uova marce, inoltre è proteolitico, ossia liquefa le gelatine producendo odore putrido, e in brodo comune determina un intorbidamento diffuso. Della tossina botulinica ne esistono 6 tipi, ma il tipo A è quello che interessa questo genere di trattamento. È la sostanza più tossica finora conosciuta. È fonte di avvelenamento alimentare, soprattutto in preparati a base di carne o conserve contaminate. La tossina interferisce con l’impulso nervoso e causa paralisi flaccida dei muscoli, caratteristica del botulismo (in contrapposizione con la paralisi spastica osservata nel tetano). Una volta in circolo, la tossina espleta la sua funzione legandosi irreversibilmente alle sinapsi colinergiche periferiche. Blocca il rilascio dell’acetilcolina, i muscoli interessati non possono contrarsi e questo produce la paralisi flaccida.
Il successo avuto grazie alla tossina é dovuto a fattori quali:
* durata d’azione relativamente breve
* effetti reversibili nel tempo
* Assenza di manifestazioni sistemiche
* possibilità di ripetute somministrazioni
Grazie all’incapacità della tossina di superare la barriera emato-encefalica, i danni a livello neurologico sono pressoché da escludere.
Gli effetti collaterali sono in genere tutti reversibili (1-3 mesi) e di lieve entità:
Ptosi: abbassamento della palpebra;
Deviazioni verticali transitorie (2%);
Necessità di iniezioni multiple;
Rischio di perforazione sclerale (molto raro);
Ipercorrezioni transitorie a volte di lunga durata.
Per contro, si avrà una precoce correzione a seguito della rapida esecuzione che presenta minimi rischi anestesiologici. È importante ricordare che riduce la necessità di procedure chirurgiche multiple eliminando quindi, così, il rischio di formazione di tessuto cicatriziale successivo all’intervento che potrebbe compromettere le normali proprietà del tessuto connettivo dei muscoli extraoculari.
Dati i notevoli vantaggi, a fronte delle minime complicanze, possiamo permetterci di valutare positivamente questa terapia che viene adottata sempre di più nella medicina moderna.
Fonte:Oculista.it
cmofad.com
Tania Celestri