Contagion Vs Covid-19: tra profezia e realtà

Pochi mesi fa, agli inizi dell’attuale pandemia, le nostre televisioni hanno trasmesso Contagion (figura 1), film del 2011 per la regia di Steven Soderbergh. Il film sembra essere una reale “profezia” sui giorni nostri.

Figura 1- Il film Contagion
Figura 1- Il film Contagion

Lo scopo del regista

L’obiettivo del regista, afferma sia stato quello di informare le persone della possibilità di andare incontro ad agenti sconosciuti e pericolosi per la salute dell’uomo (figura 2). Il film nasce da una conversazione tra il regista, l’epidemiologo Larry Brilliant e il Dottor Ian Lipkin, professore di epidemiologia della Columbia University. La preoccupazione delle menti scientifiche era che l’arrivo di una pandemia, non era una questione di se, ma di quando.

Figura 2 - Scena del film
Figura 2 – Scena del film

Il film

Contagion inizia con il personaggio Beth Emhoff (Gwyneth Paltrow) che si reca ad un incontro d’affari ad Hong Kong. Al ritorno a casa, la donna inizia ad avere sintomi simili all’influenza e dopo pochi giorni, convulsioni inspegabili che la condurrano alla morte. Il marito Mitch Emhoff (Matt Damon), assiste anche alla morte, per cause sconosciute, del figlio di sei anni.

L’uomo messo in isolamento, scopre di essere immune a questa strana malattia che nel frattempo ha iniziato a circolare per il mondo, provocando moltissime vittime. Mitch si ritroverà ad affrontare una città in crisi, in preda al panico, tra negozi presi d’assalto e criminilità allo sbando, per proteggere sua figlia adolescente (figura 3).

Figura 3 - Mitch Emhoff e la figlia adolescente
Figura 3 – Mitch Emhoff e la figlia adolescente

Uno scienziato, opponendosi al blocco istituito sulla sperimentazione, riesce ad isolare il virus sconosciuto, chiamato Mev-1. Una dottoressa dal grande coraggio, per salvare la popolazione si inietta su di sè il vaccino, rendendo nel minor tempo possibile, il siero disponibile per tutti.

Tra “profezia” e realtà

Commentiamo e valutiamo insieme le differenze tra quello accaduto nell’immaginario del regista e ciò che purtroppo è avvenuto realmente.

Nella trama il contagio parte da Hong Kong e si diffonde in tutto il mondo. La dottoressa dell’OMS Leonora Orantes, ipotizza fin dall’inizio che la diffusione sia partita dalla Cina, perchè rappresenta un grande centro di scambi internazionali. Nella realtà non ci discostiamo di molto, infatti il coronavirus è stato identificato per la prima volta in Cina, per la precisione a Wuhan e si presuppone che il contagio sia partito da un mercato di animali. Sia nella fantasia che nella realtà la motivazione della diffusione del virus, può essere attribuita all’intensità di scambi commerciali tra la Cina e il mondo.

Mev-1 nel film, sembra preferire come via di contagio i “fomiti”, ovvero tramite vestiti o superfici contaminate il virus infetta. Nella realtà Covid-19 si è diffuso (oltre al contatto con superfici infette) in particolare, attraverso goccioline di respiro.

In Contagion la visione è maggiormente apocalittica, per quanto riguarda i sintomi della malattia. Mev-1 provoca una grave encefalite e il 30- 40% della popolazione viene decimata. Il nostro reale nemico non ha fortunatamente questo scenario, sia per quanto riguarda il tasso di mortalità che sulle casistiche in età giovanile (nei bambini il tasso di mortalità è vicino lo zero).

Alla fine del film, il regista ci svelta come il virus sia arrivato all’uomo. Un bulldozer abbattendo una foresta, infastidisce un gruppo di pipistrelli che volando via fanno cadere un pezzo di banana morsa all’interno di un porcile; il maiale che mangia la banana, viene macellato da un chef di un casinò. Lo stesso chef stringerà la mano di Beth Emhoff, traferendo il virus incosapevolmente. Non sappiamo con certezza se Covid-19 abbia utilizzato una specie intermedia per raggiungere l’uomo, ma è sicuramente correlato al pipistrello.

Un piccolo errore

Chi avrà rivisto il film, dopo 9 anni, avrà sicuramente avuto un occhio alquanto critico, data la situazione. Film scientificamente accurato, ma con un piccolissimo errore che possiamo notare solo adesso: la dottoressa Erin Mears (Kate Winslet) porge ad un uomo infetto, per soccorrerlo, una mascherina con filtro (figura 4) e come ben sappiamo ormai, protegge solo chi la indossa ma non gli altri!

Figura 4 - La dottoressa Erin Mears e la mascherian con il filtro
Figura 4 – La dottoressa Erin Mears e la mascherian con il filtro

Sorge una riflessione, una domanda: esiste un reale complottismo o la natura ci mostra infinite volte che è capace di riprendersi i suoi spazi?

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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e scrivo per Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

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