Un vero e proprio punto d’incontro dei più comuni microrganismi patogeni. Tuffi, schizzi e scivoli si possono fare, ma occhio ad evitare infezioni poco gradevoli!
Il caldo si è fatto vivo ancora una volta con il suo fare violento, spietato ed inesorabilmente asfissiante. Per chi non ama avventurarsi in code autostradali stile “Esodo” e si accontenta facendo a meno del meraviglioso “profumo di salsedine”, la piscina è la più pratica e semplice delle soluzioni attuabili in questo periodo tropicale per l’Italia intera. Ce ne sono davvero di spaziali, piene di scivoli ed attrazioni adrenaliniche che attirano soprattutto i più giovani e non fanno rimpiangere le attività tipiche della spiaggia. Ma, come tutte le cose che sembrano bellissime, frequentare piscine affollate ed igienicamente mal gestite rappresenta un rischio per quanto concerne la nostra salute. La fonte di contaminazione più comune delle piscine sono gli utenti stessi, quando entrando in acqua (soprattutto chi è affetto da patologie come la diarrea, infezioni respiratorie e cutanee) diffondono i più comuni microrganismi patogeni che ben convivono in acqua. Attraverso l’ingestione involontaria di acqua contenente contaminanti microbici o per la cattiva igiene post-bagno, i frequentatori assidui di tali impianti acquatici presentano solitamente due tipi di infezioni associate alla piscina: gastroenteriche e dermatologiche.
Per quelle gastroenteriche, la diarrea è una delle più diffuse e può essere sintomo dell’azione di diversi agenti patogeni, come batteri, protozoi e virus. Tra i protozoi, i più diffusi in piscina che possono provocare effetti entererici patologici sono Cryptosporidium Parvum e Giardia Lamblia. Attacchi dissenterici possono, però, essere originati anche da alcuni ceppi enteropatogeni di Escherichia Coli, Shigella e da alcuni virus, come i Norovirus e il virus dell’epatite A.
Per quanto riguarda le patologie dermatologiche, il contatto con le acque dove sono presenti sospensioni di muco nasale ed orofaringeo, residui di urine e/o secrezioni genitali, così come squame della pelle e capelli, rappresenta una grossa insidia microbica per il nostro corpo. Tra i virus sono presenti: gli Adenovirus, spesso associati a congiuntiviti e faringiti; i Molluscipoxvirus, agente eziologico del Mollusco contagioso; ed il famoso Human Papilloma Virus (HPV), responsabile di verruche plantari e genitali. I batteri, inoltre, non sono da meno con la presenza dei temuti batteri Pseudomonas Aeruginosa e Staphylococcus Aureus, che causano follicoliti, congiuntiviti, irritazioni cutanee e delle prime vie respiratorie. Nelle superfici attorno alle vasche si annidano invece Mycobacterium Marinum e diversi funghi e lieviti che causano solitamente manifestazioni patologiche cutanee. Allora, quali posso essere gli strumenti di prevenzione? Sicuramente l’uso della cuffia, la doccia, il passaggio nelle vasche con disinfettante per i piedi e il lavaggio delle mani dopo ogni utilizzo dei servizi igienici, sono pratiche molto importanti per ridurre la diffusione di parassiti della pelle e la rimozione di residui cutanei e capelli che possono fornire substrato di crescita per i patogeni più temuti. Inoltre, un’accurata gestione della piscina, attraverso acqua trattata con cloro (1ppm, pH 7.5, 25°C ), è l’unico modo per garantire un buon livello di sicurezza per l’igiene dell’acqua. I tempi d’inattivazione dei parassiti in acqua clorata variano (E. coli 0157:H7 richiede meno di un minuto, il virus dell’epatite A circa 16 minuti,Giardia ne richiede 45 e Cryptosporidium dai 6 ai 7 giorni) ed è quindi importante monitorare costantemente temperatura, pH e quantità di cloro disciolto in essa.
Quindi, cari lettori, la piscina sicuramente può essere l’alternativa più concreta e veloce a questa rovente estate, ma preferite sempre strutture zelanti e soprattutto pretendete sicurezza e rispetto delle norme igieniche, indispensabili affinchè la nostra estate possa passare senza incresciose sorprese!
Giovanni Di Maio (alias Santi Rocca)
Fonte: www.epicentro.iss.it