La psilocibina è una triptammina (cioè un alcaloide) psichedelica, presente in alcuni funghi allucinogeni del genere Psilocybe, Panaeolus, Inocybe e Stropharia. Quando viene ingerita viene defosforilata a psilocina.
La psilocina è responsabile degli effetti psichedelici causando distorsioni acute della percezione spazio-temporale e dissoluzione dell’ego.
E’ stato dimostrato che la psilocibina può avere effetti terapeutici rapidi e persistenti sul cervello umano e indurre cambiamenti acuti nella percezione di sé, del tempo e dello spazio mediante l’agonismo del recettore della serotonina 2A (5-HT2A).
Perché la psilocina produce effetti psichedelici?
Le droghe psichedeliche inducono acuti cambiamenti nella percezione di sé, del tempo e dello spazio mediante l’agonismo del recettore della serotonina 2A (5-HT2A). In alcuni studi clinici una somministrazione singola di circa 25gr di psilocibina (considerata una dose elevata) ha dimostrato un rapido e duraturo sollievo dei sintomi nella depressione, nelle dipendenze e nell’ansia di fine vita.
Grazie ai risultati ottenuti è stato possibile osservare che i cambiamenti neurobiologici acuti hanno durata di circa 6 ore, mentre quelli persistenti possono avere durata variabile, da 24 ore a circa 20 giorni.
Negli umani la psilocina induce un aumento del metabolismo del glucosio e della segnalazione del glutammato, diminuisce ampiamente la potenza dei segnali elettrofisiologici, riduce le fluttuazioni emodinamiche e diminuisce la segregazione tra reti funzionali.
I driver di questi cambiamenti acuti sono poco compresi, in particolare nella sottocorteccia, e gli effetti persistenti sui circuiti clinicamente rilevanti devono ancora essere caratterizzati.
Quali sono gli effetti della psilocina sul cervello umano?
- Alcuni studi hanno evidenziato che l’azione della psilocina induce cambiamenti profondi della connettività funzionale cerebrale nella maggior parte della corteccia cerebrale e in modo più evidente nelle reti di associazione.
- Nella sottocorteccia, i maggiori cambiamenti nella connettività cerebrale associati alla psilocina si osservano nelle parti connesse ai DMN (default mode network, sistema della condizione di default cerebrale, una rete di grande scala di regioni cerebrali interagenti) del talamo, dei gangli della base, del cervelletto e dell’ippocampo.
- Nell’ippocampo, i focolai di forte interruzione della connettività funzionale si localizzano nell’ippocampo anteriore.
- Altre grandi interruzioni della connettività funzionale sono state osservate nel talamo mediodorsale e paraventricolare e nel caudato anteromediale.
- Nel cervelletto, i maggiori cambiamenti della connettività funzionale si osservano nelle aree connesse al DMN.
Gli studi condotti evidenziano che la relazione tra l’esperienza mistica di un individuo e il corrispondente cambiamento della connettività funzionale sul cervello è guidata dalla corteccia associativa, risparmiando relativamente le regioni motorie e sensoriali primarie.
Inoltre, delle quattro dimensioni studiate (mistica, umore positivo, trascendenza del tempo e dello spazio e ineffabilità), quella più fortemente correlata al cambiamento cerebrale è la trascendenza.
Conclusioni
Negli ultimi anni l’interesse nei confronti della psilocina e dei suoi effetti sul cervello umano è cresciuto. Le sostanze psichedeliche rappresentano un nuovo ed interessante campo di studi per la ricerca di terapie efficaci per disturbi come la depressione, l’ansia, il PTSD e le dipendenze. L’uso terapeutico della psilocibina rappresenta un’innovazione nella concezione delle terapie per i disturbi mentali.
La psilocina è classificata come sostanza controllata in molti paesi, il che ne limita l’uso. Esistono limitazioni anche per quanto riguarda la ricerca scientifica; tuttavia nei paesi dove è possibile utilizzarla nella sperimentazione medica molti scienziati si sono dedicati allo studio di questa sostanza psichedelica.
È fondamentale che l’uso della psilocina avvenga in un contesto clinico controllato, con supporto psicologico e supervisione medica. Spesso i trattamenti comprendono anche sedute di psicoterapia per integrare l’esperienza e supportare il processo di guarigione.
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Fonti
- S. Siegel et al, 2024, Psilocybin desynchronizes the human brain, Nature, 632,131–138.
- The Therapeutic Potential of Psilocybin – PubMed (nih.gov)
Crediti immagini
- Figura 1 e immagine in evidenza: https://news.ohsu.edu/2022/03/17/little-evidence-on-how-psilocybin-therapy-interacts-with-existing-psychiatric-treatments-review-finds