Chi ha detto che i formaggi siano soprattutto un peccato di gola? Oltre che golosissimi, i prodotti lattiero-caseari rappresentano una fonte importante di probiotici, batteri che apportano importanti benefici alla nostra salute. Sì, avete letto bene. Ora vediamo di rispondere a 5 domande fondamentali sui formaggi probiotici e capiremo se questi alimenti apportano benefici alla salute.
Tutto quello che vorreste sapere sui formaggi probiotici
1. Che cosa fanno i probiotici?
A che cosa servono? Lo abbiamo chiesto a Marika Dello Russo dell’Istituto di Scienze dell’Alimentazione del Cnr di Avellino. «Questi microorganismi vivi – tra i più noti i lactobacilli e i bifido-batteri -, quando consumati in quantità adeguate, possono favorire l’equilibrio della flora intestinale, migliorare la digestione e modulare il sistema immunitario, aiutando a contrastare anche stati infiammatori e sintomi influenzali. Tuttavia, per confermare questi benefici, sono necessari ulteriori studi, poiché gli effetti possono variare da persona a persona e dipendono anche dal tipo e dalla quantità di formaggio consumato, così come dal ceppo batterico presente in esso». Affinché un formaggio possa essere considerato probiotico è però importante che «i microorganismi mantengano la loro vitalità e attività metabolica in tutte le fasi di produzione fino al momento del consumo, e che siano in grado di sopravvivere nel tratto gastrointestinale».
2. Quali sono i formaggi probiotici?
Tipicamente, i probiotici si trovano nei formaggi stagionati e non sottoposti successivamente a trattamenti termici. Sia formaggi morbidi che duri, tra cui cheddar, gouda, brie, edam, gorgonzola, camembert e formaggi freschi, oltre quelli addizionati industrialmente, possono quindi essere probiotici. «Tra i diversi prodotti lattiero-caseari, i formaggi offrono un ottimo potenziale come veicolo per questi microrganismi benefici grazie alle loro specifiche caratteristiche», aggiunge l’esperta, «quali una minore acidità, un maggiore contenuto di grassi e una maggiore disponibilità di nutrienti».
3. Sono buoni anche quelli del supermercato?
Nei supermercati è possibile trovare formaggi di ottima qualità, ma è importante leggere le informazioni contenute sulla confezione. Queste includono i ceppi batterici utilizzati, l’eventuale presenza di lattosio, il processo termico, la provenienza, nonché la lista degli ingredienti e degli allergeni: informazioni fondamentali per guidare il consumatore a fare la scelta migliore e più adatta alle proprie esigenze.
4. Quanto formaggio si può mangiare?
Nonostante i formaggi siano considerati parte di una dieta sana per il loro contenuto in proteine, calcio e altri nutrienti essenziali, è importante moderarne il consumo per l’elevato contenuto di grassi, specialmente saturi, e colesterolo. «Secondo le linee guida italiane per una sana alimentazione, è consigliabile consumare i formaggi preferibilmente come secondo piatto e non come aggiunta a un pasto già completo, in quantità moderate, con una porzione standard per i formaggi stagionati di circa 50 grammi e per i freschi di 100».
Le aziende stanno affrontando questa sfida offrendo prodotti riducendo il contenuto di grassi o sale senza che l’azione probiotica sia compromessa. La ricerca sta anche esplorando l’utilizzo dei formaggi probiotici in combinazione a diete specifiche contro l’obesità o il diabete. «A tal proposito», aggiunge la dottoressa, «uno studio recente ha suggerito che la combinazione dei formaggi probiotici con uno schema dietetico ipocalorico potrebbe avere effetti positivi sulla riduzione del peso, della pressione arteriosa e del rischio di sindrome metabolica in pazienti obesi con ipertensione. Questi risultati indicano il potenziale dei formaggi probiotici non solo come alimento nutriente, ma anche come strumento per migliorare la salute generale, sebbene anche in questo caso siano necessari ulteriori studi per confermare questa ipotesi».
5. Per chi non sono indicati?
I formaggi, anche probiotici, sono da escludere per chi soffre di allergie al latte. Diverso invece è il caso di chi è intollerante al lattosio: il loro consumo è ben tollerato, dal momento che la fermentazione e la stagionatura rendono questo zucchero digeribile.
Conclusione sui Benefici dei Formaggi Probiotici
FAQ – I Benefici dei Formaggi Probiotici
Quali benefici offrono i probiotici presenti nei formaggi?
I probiotici possono favorire l’equilibrio della flora intestinale, migliorare la digestione e modulare il sistema immunitario.
Quali formaggi sono considerati probiotici?
Formaggi stagionati e non sottoposti a trattamenti termici come cheddar, gouda, brie, edam, gorgonzola, camembert e alcuni formaggi freschi.
Posso trovare formaggi probiotici nei supermercati?
Sì, ma è importante leggere le informazioni sulla confezione riguardanti i ceppi batterici e gli ingredienti.
Quanto formaggio probiotico dovrei consumare?
Le linee guida consigliano circa 50 grammi di formaggi stagionati o 100 grammi di formaggi freschi per porzione.
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