La divulgazione e l’attivismo sono due tipi di attività distinte, a volte in modo sfumato, che derivano entrambe da una presa di coscienza ed entrambe cercano di comunicare un importante messaggio ai loro destinatari. Questo articolo si avvale della presenza di un ospite speciale, l’attivista Riccardo Mancin, che è il coordinatore nazionale di Plastic Free onlus, un’associazione nota per il suo attivismo contro la plastica. Riccardo supporta e gestisce le azioni dei vari referenti presenti sul territorio e organizza egli stesso eventi e attività. In questa intervista, faremo la conoscenza di Plastic Free e delle sue attività e dei principi e dello spirito che la ispira. Cominciamo.
Riccardo, puoi parlarci di te e del tuo ruolo come attivista nell’associazione Onlus Plastic Free?
“Io attualmente ricopro il ruolo di coordinatore nazionale, mi occupo di seguire tutta la rete a livello italiano dei referenti. Occorre specificare “a livello italiano”, perché adesso siamo presenti in diversi stati esteri e c’è una coordinatrice che segue la parte estera. Io seguo la nazione Italia, seguo tutta la rete di referenti che sono 1200. Si tratta di soci che hanno deciso di entrare nell’associazione, per diventare i portavoce della onlus sul proprio comune e sul proprio territorio e mandare avanti i nostri progetti. Progetti che sono essenzialmente legati alla sensibilizzazione, intesa come clean up e interventi nelle scuole, ma anche tanto altro. Mi occupo anche di tutti i rapporti con le realtà no profit, quindi associazioni, partenariati vari. In pratica faccio un po’ il jolly in Plastic Free, perché faccio anche da trait d’union con il reparto fundraising, cerco di aiutare tutti insomma sono una figura poliedrica.”
Qual è stato il tuo primo approccio a Plastic Free?
“Sono entrato in Plastic Free nel 2019, dopo pochi mesi dalla nascita dell’associazione. L’associazione nasce il 29 luglio del 2019, io sono entrato in ottobre. Stavo cercando una realtà che potesse rappresentare per me il Delta del Po Veneto, il territorio in cui opero come attivista ambientale da diversi anni. Alla fine ho incontrato casualmente sui social questa associazione. Ho parlato con il presidente, ho trovato veramente una persona disponibile, ma soprattutto tanto entusiasmo e ambizione, perciò sono entrato anch’io seguendo questa scia di entusiasmo.”
“All’inizio eravamo pochissimi, poi nel giro di pochi mesi, in concomitanza con l’esplosione del COVID, abbiamo cominciato a strutturare l’associazione a livello nazionale. Io all’inizio ricoprivo la carica di referente locale, poi di referente regionale, infine mi è stato chiesto di seguire tutta l’Italia e di seguire tutti i referenti. Ho abbandonato il lavoro che avevo da un anno. Facevo il docente freelance per un consorzio che gestiva dei corsi di formazione per inoccupati in collaborazione con la regione Veneto, ossia corsi per reintegrare le persone inoccupate nel mondo del lavoro. Prima invece ho fatto anche il grafico pubblicitario in un’agenzia di comunicazione di Ferrara.
Quindi diventare nel 2021 coordinatore come nuovo lavoro è stata una scelta importante, che mi sta dando tante soddisfazioni. È comunque un lavoro impegnativo, ma molto stimolante, molto entusiasmante, ricco veramente di relazioni e di rapporti che comunque hanno come minimo comune denominatore la sostenibilità ambientale, quindi è una cosa che mi sta appassionando. Io ho 48 anni, compiuti a Ferragosto, abito a Taglio di Po, ma sono di Porto Tolle, quindi sono deltino. Ci tengo con orgoglio a rivendicare questa origine Bassopolesana.”
Che cosa rappresenta per te l’associazione Onlus Plastic Free?
“Plastic Free per me è un sogno. Mi spiego: io, prima ancora di entrare in Plastic Free avevo la speranza in un cambiamento, quindi Plastic Free rappresenta per me la concretizzazione di questo sogno. Speravo di trovare una realtà che facesse la differenza. Plastic Free è questa realtà, infatti i numeri parlano chiaro: dal 2019 è letteralmente esplosa, e abbiamo quasi 300mila volontari in tutta la nazione e siamo da un po’ di mesi presenti anche all’estero.
Quindi la speranza è quella di arrivare veramente a sensibilizzare un miliardo di persone da qui a pochi anni. Abbiamo raccolto oltre 4 milioni di kg di plastica e rifiuti da tutti gli angoli d’Italia. Abbiamo 1200 referenti, e qualche migliaio di soci, quindi raggiungere questi numeri in così poco tempo significa aver lavorato bene, e significa aver trovato davvero la direzione giusta. Quindi l’associazione onlus Plastic Free per me rappresenta veramente un’ambizione, un sogno, qualcosa che si sta trasformando giorno dopo giorno in una solida realtà. Essa rappresenta secondo me proprio la speranza per un domani migliore per fare qualcosa di concreto per mettere delle basi, delle fondamenta per le nuove generazioni.
Ci presenti in dettaglio l’associazione?
Plastic Free onlus rappresenta sicuramente una ventata di novità nell’ambito dell’attivismo ambientale italiano, perché siamo diversi da tante altre realtà. Noi ci siamo focalizzati sulla plastica: un problema pressante e soprattutto la forma di inquinamento più pericolosa secondo quanto sostiene l’ONU. Quindi abbiamo una Mission molto delicata e focalizzata. Tuttavia crediamo che, trovando la giusta sinergia con le istituzioni, con le realtà sociali, sportive e con le aziende, lavorando verso un obiettivo comune, crediamo che si possa riuscire a trovare la formula per un cambiamento vero. Quindi Plastic Free per me rappresenta anche la concretezza, qualcosa che da intangibile diventa finalmente tangibile. Sono convinto che sarà sempre meglio, e che il bello deve ancora venire.
“Plastic Free è un’associazione Onlus che nasce il 29 luglio 2019 grazie a una geniale intuizione del Presidente e Fondatore Luca De Gaetano. Luca è un imprenditore di Termoli, e insieme alla compagna Rosa Reale (Vicepresidente), e Lorenzo Zitignani (Direttore), hanno deciso di dar vita a questa realtà. Una realtà inizialmente soltanto social, e che in pochi mesi si è strutturata diventando una delle più grandi realtà del panorama dell’associazionismo ambientale italiano.
Sicuramente gli va dato il merito di aver trovato un nome azzeccato. Più che un nome “Plastic Free” è un concetto, uno stile di vita, un invito a ridurre e a gestire meglio un materiale straordinario. Un materiale che però, se gestito male e abusato, può diventare veramente un’arma a doppio taglio, può diventare qualcosa di disastroso, per il pianeta, per gli ecosistemi, ma anche per l’uomo stesso che, lo abbiamo visto, è comunque parte integrante di tutto questo equilibrio.”
Vuoi fare un appello ai nostri lettori?
“Sicuramente auspico che sempre più persone si uniscano alle nostre azioni, alla nostra causa, perché la gravità del problema lo impone. La mia speranza è i lettori si sentano stimolati ad andare sul nostro sito, a informarsi maggiormente sul problema della plastica e dell’inquinamento da plastica. Quindi spero che ci sia la volontà di attivarsi sul proprio territorio sia come volontari, che come referenti. Il nostro motto è “un impegno e un’attenzione costante oggi ci garantiranno ancora un futuro domani“. Questo è il mio messaggio finale, soprattutto la speranza che ci sia qualcuno che, leggendo questo articolo, si senta stimolato ad avvicinarsi alla nostra realtà, a sposare i nostri progetti, anche semplicemente unendosi a qualche clean up.”
Ringraziamo Riccardo Mancin per la sua disponibilità e per il suo costante impegno come attivista in Plastic Free onlus, nel sensibilizzare noi tutti al rispetto per l’ambiente e ad essere consapevoli dei pericoli causati dalla plastica per l’ambiente e per la nostra salute.
Fonti:
- https://www.radiopiu.net/wordpress/plastic-free-terza-puntata-lintervista-a-riccardo-mancin-responsabile-veneto-plastic-free/
- McGlade J, Fahim IS, Green DS, Landrigan P, Andrady AL, Costa MF et al. From Pollution to Solution: A Global Assessment of Marine Litter and Plastic Pollution. UNEP. 2021 Oct; 3-149.
- Resolution adopted by the United Nations Environment Assembly on 2 March 2022
Crediti Immagini:
- Immagine in evidenza: https://scontent.fmxp5-1.fna.fbcdn.net/v/t39.30808-6/456463868_541311188235918_4074130918025035681_n.jpg?stp=cp6_dst-jpg&_nc_cat=111&ccb=1-7&_nc_sid=833d8c&_nc_ohc=eYo6yLBA01cQ7kNvgEDXRTr&_nc_ht=scontent.fmxp5-1.fna&_nc_gid=A3i24ze71y-hFjiUURCsjSq&oh=00_AYAZtmR2AhnuIsHuCMkRm-0IWKKPgPqCdaT2Iqe0Q8RTSA&oe=66EF8BE2
- Figura 1: Foto gentilmente concessa da Riccardo Mancin
- Figura 2: https://scontent.fmxp5-1.fna.fbcdn.net/v/t39.30808-6/444192820_490023110031393_1258475082433292314_n.jpg?_nc_cat=102&ccb=1-7&_nc_sid=833d8c&_nc_ohc=UAf1CRzhTX4Q7kNvgHqlGqP&_nc_ht=scontent.fmxp5-1.fna&oh=00_AYDSIqOzX-62qn75O5dXyunzkR_V03bFqZoN7HE_TuycxQ&oe=66F0B949
- Figura 3: https://scontent.fmxp5-1.fna.fbcdn.net/v/t39.30808-6/460227786_559089966458040_2431761337357981639_n.jpg?stp=cp6_dst-jpg&_nc_cat=106&ccb=1-7&_nc_sid=833d8c&_nc_ohc=URXS6wezOO4Q7kNvgHq_Wu3&_nc_ht=scontent.fmxp5-1.fna&_nc_gid=ABvXrp_x-ts3WO90KFT9BCD&oh=00_AYAArZrw3rSf9SQrRF_fbn3J9XKEMVX2tYLZXn4f9LtrNg&oe=66F0D621