Trend al rialzo delle malattie sessualmente trasmissibili. Negli ultimi 4 anni, si è osservato un aumento fino al 200% di malattie sessuali in Italia, in Europa e non solo. Percentuale in forte aumento, riguardante la sifilide, la gonorrea, la clamidia, il micoplasma, l’HPV e c’è anche il mantenimento di una importante quota di nuove infezioni da HIV. Queste sono alcune delle infezioni che oggi sono frequentemente diagnosticate dai laboratoristi. Il batterio Treponema pallidum è l’agente eziologico della sifilide, la terza malattia infettiva di tipo batterico a trasmissione sessuale più frequente al mondo, dopo clamidia e gonorrea. Negli ultimi due decenni si è assistito ad una recrudescenza mondiale delle infezioni causate dal batterio Treponema pallidum, la spirocheta della sifilide, molto diffusa anche in Africa, Asia e America Latina.
Cos’è il Treponema pallidum?
Il Treponema pallidum è l’agente eziologico della sifilide. È tra le spirochete patogene di interesse medico. Appartenente alla famiglia Spirochetaceae; genere Treponema; specie Treponema pallidum. La capacità ben riconosciuta della spirocheta della sifilide di disseminarsi precocemente e di evadere il sistema immunitario le è valsa la designazione di “agente patogeno invisibile”. Nonostante i numerosi ostacoli allo studio della patogenesi della sifilide, in particolare l’incapacità di coltivare e manipolare geneticamente il batterio Treponema pallidum, negli ultimi anni sono stati compiuti notevoli progressi nel chiarire gli aspetti strutturali, fisiologici e regolatori della patogenicità del batterio Treponema pallidum agente eziologico della sifilide.
I treponemi sono batteri con una parete cellulare simile a quella dei batteri Gram negativi. Hanno forma allungata e corpo avvolto a spirale. La loro caratteristica peculiare è la presenza di un endoflagello, che scorre lungo il corpo a spirale e gli permette un movimento a “cavatappi”; caratteristica che gli permette di penetrare all’interno dei tessuti degli ospiti. Hanno una lunghezza che varia tra i 5-15 μm, il diametro trasverso non supera mai 0,2 μm e per tanto al limite del potere di risoluzione del microscopio ottico.
Storia della sifilide
L’origine è tuttora sconosciuta ma si ritiene che abbia fatto la sua prima comparsa con la scoperta dell’America, dove si diffuse tra i marinai di Colombo.
La prima epidemia conosciuta risale al 1495 a Napoli, a seguito della discesa nella penisola del re francese Carlo VIII con il suo esercito. Il ritorno dell’esercito francese verso Nord diffuse la malattia in tutta Italia, per poi espanderla in tutta Europa sino all’Oriente. Perciò la malattia fu rinominata con il nome di “mal francese”, tranne in Francia dove prese il nome di “mal napolitain”. Il nome “sifilide” fu attribuito dallo scienziato Girolamo Fracastoro. Nel 1905 Schaudinn e Hoffmann identificarono per la prima volta il Treponema pallidum.
Trasmissione del batterio Treponema pallidum
La sifilide si trasmette attraverso contagio venereo, può avvenire anche per via transcutanea o transplacentare. Una madre infetta, può trasmettere la sifilide al nascituro (sifilide congenita) attraverso la placenta durante la gravidanza (via transplacentare), attraverso il passaggio nel canale del parto e dopo la nascita con l’allattamento.
Sintomi
La sifilide è una malattia cronica infettiva con decorso diviso in differenti stadi:
Sifilide primaria: il batterio Treponema pallidum penetra nel corpo attraverso le mucose genitali e piccole abrasioni della cute, supera la barriera epiteliale e si moltiplica. Entro poche ore, i treponemi si diffondono in tutto il corpo. Dopo 20-30 giorni si forma una papula, nel cui essudato sono concentrati i treponemi, che evolve in ulcera indurita, rotondeggiante, di colore rosso scuro, indolore: il sifiloma primario. Può comparire sui genitali, sull’ano, in bocca o in gola. Le localizzazioni extragenitali dei sifilomi sono di più rara osservazione e generalmente questi sono più dolorosi e meno duri. L’ulcera guarisce spontaneamente senza esiti nel giro 3-6 settimane, ma la malattia continua il suo corso.
Sifilide secondaria: si sviluppa dopo un periodo asintomatico di 2-6 mesi dallo stadio primario con la comparsa sulla pelle di macchie rosate di varia forma, un rash generalizzato che interessa prima il tronco e successivamente gli arti, risparmiando il volto. Tipiche sono le localizzazioni palmo-plantari. Le manifestazioni cutanee sono spesso accompagnate da una linfoadenopatia generalizzata con linfonodi mobili, duri e indolenti. Sono possibili manifestazioni sistemiche quali febbre, mal di gola, disturbi gastrointestinali, dolori ossei. Anche senza trattamento queste manifestazioni possono risolversi spontaneamente, di solito entro 2-6 settimane, ma se non trattata l’infezione progredirà verso lo stadio latente.
Sifilide latente:
- Precoce: Si manifesta meno di un anno dopo lo stadio secondario. È asintomatica e possono avvenire una o più ricadute durante questo periodo.
- Tardiva: Si manifesta più di un anno dopo lo stadio secondario. È asintomatica e poiché le lesioni non si presentano solitamente dopo il 1˚anno, la malattia non è considerata infettiva.
Sifilide terziaria: I sintomi si manifestano molti anni dopo il contagio (10-30 anni), se la malattia non è stata trattata correttamente. Può interessare qualsiasi organo. Le manifestazioni più gravi, che possono causare il decesso, sono quelle a carico dell’apparato cardiovascolare e del sistema nervoso centrale, mentre quelle più lievi interessano la cute. In questo stadio possono essere interessati anche le ossa, i tendini, lo stomaco, il fegato, la milza e i polmoni.
Diagnosi del batterio Treponema pallidum
La presenza del batterio Treponema pallidum all’interno dell’organismo può essere diagnosticata attraverso test sierologici. Questo esame serve ad identificare la risposta anticorpale determinata dallo sviluppo dell’infezione, a partire dalle prime fasi della stessa. In particolare, a partire dalla seconda settimana successiva al contagio, è possibile rilevare gli anticorpi IgM, mentre dalla quarta in poi è possibile riscontrare gli anticorpi IgG.
I test sierologici vengono distinti in (test treponemici e non treponemici) i primi si basano sulla ricerca degli anticorpi diretti contro antigeni specifici del batterio Treponema pallidum e vengono utilizzati a fini diagnostici, i secondi si basano sulla ricerca di anticorpi prodotti contro sostanze liberate dai tessuti per azione patogena del batterio e servono per valutare l’evoluzione della malattia e la risposta terapeutica. La sequenza test non treponemico, test treponemico è considerata l’algoritmo classico per la diagnosi di sifilide.
Trattamento
Penicillina e derivati sono i migliori antimicrobici per il trattamento della sifilide. La preparazione, il dosaggio e la durata del trattamento dipendono dallo stadio della malattia e dalle sue manifestazioni cliniche. Nelle donne in gravidanza affette da sifilide la penicillina si è dimostrata efficace nel prevenire la trasmissione dell’infezione al feto. Una pregressa infezione non conferisce un’immunità permanente al soggetto che sia stato adeguatamente trattato e guarito, il quale pertanto può nuovamente infettarsi in caso di una nuova esposizione
Prevenzione?
In assenza di un vaccino efficace per evitare il diffondersi della malattia e considerato che, secondo i dati recenti, la percentuale delle infezioni sessualmente trasmissibili, negli ultimi anni è altissima, è importante educare, parlare, fornire strumenti e consigli soprattutto, ma non solo, ai giovani ragazzi/e per renderli consapevoli ed informati. Bisognerebbe cominciare da una buona informazione nelle scuole. Altra sana abitudine è quella di sottoporsi a regolari analisi di prevenzione, un grande gesto d’amore verso se stessi e gli altri.
Fonte:
Crediti immagini:
- Immagine copertina: https://www.alamy.it/fotos-immagini/treponema-pallidum.html?sortBy=relevant
Le analisi sierologiche non sono affidabili, si manda a casa gli ammalati dicendogli che non ganzo niente, e intanto la malattia va avanti, ho varie foto dal sifiloma alle manifestazioni secondarie, più noduli in viso e i primi sintomi neurologici ombre sulla vista, dolore a piegare di lato il capo mal di testa spesso dieyro sulla nuca.. ma tutti i dottori guardano le analisi e dicono sarà qualcos’altro. Invece è quella. Le analisi funzionano solo con pochi fortunati.. sono disposto a venire giù a Roma o dove siete, potrete vedere il treponema semplicemente dalla mia saliva con un microscopio a contrasto di fase o in campo scuro.. o con colorazione Argentina o fluorescente.. avrete la prova che le analisi non sono abbastanza affidabili.. 120000casi di HIV in 30 anni e solo 12000 di sifilide che è più contagiosa.. i conti non tornano.. ed io solo la prova di quello che sta succedendo da quando si usano i test sierologici x la Sifilide invece che la ricerca diretta e l’esperienza.. questa malattia esiste ancora perché non si curano molti casi.. e no sto parlando dei paesi poveri.. i veri casi in Italia sono 5 o 10 volte quello che si conosce. Le persone muoiono dopo svariati anni dopo che gli si avrà continuato a dire che non era sif. Pochi i casi in cui i medici si renderanno conto che si tratta proprio di quella, allora diranno che hanno fatto le analisi troppo presto.. o se la saranno presa dopo le svariate visite ed analisi.. le persone si fanno le analisi più volte, dopo vari mesi e riprovano, ma non funzionano.. in ospedale arrivano persone chiaramente ammalate e dicono che si erano fatti svariate volte le analisi sempre negative.. me lo diceva un amica infermiera.. poi senti del tipo che aggredisce il proprio medico o l’infettivologo.. si pensa che siano matti e invece sono persone che chiedono la cura x questa brutta malattia ma non vengono curati.. come quello che è entrato in farmacia col taglierino minacciando se non gli avessero dato la cura.. chi è che controlla se quelle analisi funzionano? Nessuno.. non si può.. il tp è capace di mimetismo molecolare e variazione antigenica, e voi vi preoccupate di non dare risultati falsamente positivi.. io mi preoccuperei di tutti quei casi falsamente negativi.. bisogna togliere quelle analisi, vdrl tpha fta-abs igg.. bisogna tornare alla ricerca diretta, richiamare l’attenzione di tutti verso questa malattia, e allora verrà fuori il vero numero dei malati e si potrà curarli. Siamo l’unico serbatoio di questa malattia e la cura c’è.. tutti lo sanno anche nei paesi poveri, anche le prostitute, anche gli extracomunitari ecc.. eppure esiste ancora.. ed è colpa di queste analisi non delle persone che non se le fanno..