A Natale le nostre case come ricettacolo infettivo

Fantasiose luminarie che fanno da scenario per le serate più gelide, alberi di natale che sbrilluccicano per le strade e dalle finestre delle case, persone, tante persone, che corrono tra i negozi alla disperata ricerca del regalo perfetto che possa rendere felici i propri cari. E ancora, liste e liste di ingredienti da comprare per imbandire le tavole, sfornare leccornie, tavole apparecchiate a festa con tanti posti a tavola, case calde, accoglienti, in contrasto totale con quell’aria gelida che si respira appena si esce, magari per una passeggiata, giusto per digerire e sorrisi, molti sorrisi.

Ma non siamo solo noi a festeggiare questo bel periodo. Il Natale è anche un momento felice per virus e batteri.

Le motivazioni sono abbastanza semplici; il primo “nemico” è costituito proprio dai nostri conoscenti e parenti, complici lo scambio di baci, abbracci e strette di mano, veicoli semplici ma altamente efficaci della trasmissione di patologie virali e batteriche tra le quali polmoniti ed infezioni acute. Il secondo “nemico” è rappresentato proprio dalla nostra casa. La casa può essere definita come un vero e proprio microcosmo, spesso popolato da milioni di batteri innocui per l’uomo anzi, alcuni studi evidenziano come la loro presenza sembra essere positiva, in condizioni igieniche buone, in quanto permette un rafforzamento del sistema immunitario umano.

Uno studio del 2016 effettuato nelle case di 4 famiglie in Colorado, mostra come tra tutte le zone della casa, quella maggiormente popolata dai batteri sia proprio la cucina (oltre al bagno ed i letti), per la presenza di cibo, acqua e refrigeratori (Figura 1). Le comunità batteriche sono state identificate utilizzando un sequenziamento ad alto rendimento del gene dell’ rRNA 16S sulla piattaforma HiSeq di Illumina.

Figura 1: possibili microrganismi presenti in cucina.

Da questo set di dati sono stati evidenziati 34 batteri con la stragrande maggioranza delle sequenze (≈ 98% di tutte le sequenze) appartenente a soli quattro phyla batterici: Actinobacteria, Bacteroidetes, Firmicutes e Proteobacteria. All’interno di questi phyla, le famiglie più abbondanti erano le Micrococcacee (≈ 6%), le Flavobacteriaceae (≈4%), Streptococcaceae (≈ 10%) e Moraxellaceae (≈14%). Microorganismi di queste famiglie si trovano in una vasta gamma di ambienti, compreso il corpo umano e alimenti. Quindi solitamente, parliamo di specie non patogene.

Il problema nasce nel momento in cui, in questi ambienti, non si rispettino le giuste norme igieniche o ci sia un via vai di persone (come può accadere ad un pranzo di Natale) che porti con sé il proprio “bagaglio” batterico, come in una scena del crimine, in cui ognuno lascia una propria impronta. Questo può incrementare la probabilità che ci sia la trasmissione di agenti patogeni in cucina, negli altri ambienti della casa e che si verifichi in questo modo una sorta di “catena” di contagio che renderà felici probabilmente solo questi piccoli microrganismi.

Per evitare ciò e far sì che tutti possano godere di queste feste in santa pace, ecco alcune piccole curiosità su cui focalizzare l’attenzione così da poter prevenire, ai limiti del possibile, queste spiacevoli sorprese:

  1. Non usare il CELLULARE in cucina e mentre si mangia: ebbene sì, il cellulare rappresenta una delle fonti più ricche di batteri  (più di un WC) in quanto viene spesso posto su qualsiasi superficie e toccato dalle nostre mani almeno 150 volte al giorno (Fig. 2). Mani con cui al tempo stesso tocchiamo molti altri oggetti e superfici e così diviene un circolo vizioso.
  2. LAVARSI LE MANI spesso: questa regola è un MUST.  E anche sotto Natale deve essere rispettata. Le mani sono lo strumento con cui entriamo in contatto con l’ambiente e proprio per questo bisogna averne cura, se si vuol evitare di rimanere a letto anche sotto le feste.
  3. EVITARE GLI STROFINACCI: anch’essi purtroppo, rappresentano una fonte di batteri non indifferente. Il problema ancor più grande è che lavarsi per poi asciugarsi con essi fa sì che le nostre mani vengano contaminate di nuovo. La soluzione? utilizzate la carta usa e getta.
  4. PRESERVARE correttamente gli alimenti: a Natale si sa, avanza sempre qualcosa dalle nostre tavole, per evitare intossicazioni o disturbi gastrointestinali, la corretta prassi prevede che i cibi vengano tenuti fuori dal frigo per non più di 15-20 minuti e che all’interno di essi vengano coperti, ricordando però che coprire il cibo serve solo per evitare ulteriori contaminazioni ma non blocca la proliferazione batterica quindi occhio a non protrarre gli avanzi del giorno di Natale fino all’epifania.
  5. EVITATE la presenza di troppe persone in cucina: proprio per limitare il miscuglio di batteri e virus pronti a trasmettersi.
  6. NON TENERE TROPPO CHIUSI GLI AMBIENTI: non sarà sicuramente piacevole, ma per una buona prassi igienica è giusto arieggiare gli ambienti, per rinnovare l’aria al loro interno, soprattutto se nell’ambiente stesso sono state presenti molte persone insieme. Addirittura secondo gli studiosi dell’Università dell’Oregon, un bel po’ di luce solare in casa, anche se filtrata attraverso il vetro, potrebbe ridurre significativamente i livelli di batteri che prosperano.

Ovviamente questi sono dei piccoli consigli, purtroppo non c’è la giusta combinazione per prevenire la trasmissione di patologie come l’influenza ecc., soprattutto in questi periodi. Ciò che è certo è che già effettuando questi piccoli passi, si può LIMITARE la probabilità di ammalarsi.

Figura 2 : esempio di cellulare visto al microscopio.

Ora, dato che ormai le feste sono alle porte, godetevi questa meravigliosa atmosfera, rinforzate il vostro sistema immunitario a colpi di felicità e serenità e soprattutto, viste le cose dette, evitate di scrivere messaggi di auguri, ma, se possibile, incontratevi e festeggiate insieme, che seppure vi scambierete qualche batterio o virus sempre meglio prenderlo con un abbraccio, piuttosto che con un oggetto inanimato quale il cellulare. No?!  

BIBLIOGRAFIA:

  • “Diversity, distribution and sources of bacteria in residential kitchens” Gilberto E. Flores, Scott T. Bates, J. Gregory Caporaso, Christian L. Lauber, Jonathan W. Leff, Rob Knight, and Noah Fierer.
  • https://www.corriere.it/salute/nutrizione/cards/ecco-dove-si-nascondono-microbi-batteri-cucina-qualche-consiglio-distruggerli/contaminazione-crociata.shtml
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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e scrivo per Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

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