La parola virus deriva dal latino e si traduce con il termine italiano veleno.I virus costituiscono la sottile linea di confine tra gli esseri viventi e gli esseri non viventi. I virus non sono considerati cellule – le più piccole unità morfologiche e funzionali classificate come viventi – ma possiedono un proprio genoma, costituito da molecole di DNA o RNA, che possono replicare solo se infettano cellule ospiti. In questo paragrafo saranno descritte le generalità strutturali e genomiche dei batteriofagi, virus che infettano i batteri
I virus sono definiti parassiti obbligati poiché possono riprodursi solo all’interno di una cellula ospite batterica oppure eucariotica. Inoltre, la replicazione dei virus nella cellula ospite e l’espressione dei loro genomi possono avvenire solamente dopo aver modificato l’apparato genetico della cellula batterica o della cellula eucariotica infettata.
Di grande interesse dal punto di vista genetico e dal punto di vista della biologia molecolare, i virus che infettano le cellule batteriche sono denominati batteriofagi o, semplicemente, fagi. Lo studio approfondito dei batteriofagi è avvenuto a partire dagli anni ’30 del XX secolo. I fagi sono stati utilizzati come organismo modello per studiare l’espressione genica virale dal biofisico Max Delbrück (Berlino, 4 settembre 1906 – Pasadena, 9 marzo 1981). Delbrück, insieme a Salvador Luria (Torino, 13 agosto 1912 – Lexington, 6 febbraio 1991) e Alfred Hershey (Owosso, 4 dicembre 1908 – Syosset, 22 maggio 1997), nel 1969, ha ottenuto il premio Nobel per la Medicina avendo scoperto la replicazione dei virus e l’espressione genica del loro genoma.
Caratteristiche genomiche e strutturali dei batteriofagi
I batteriofagi sono costituiti da acidi nucleici e proteine.
Il genoma fagico può contenere molecole di DNA oppure RNA. Inoltre, l’acido nucleico genomico può esistere a doppio filamento (double strand DNA o dsDNA e double strand RNA o dsRNA) oppure a singolo filamento (single strand DNA o ssDNA e single strand RNA o ssRNA). Generalmente il genoma fagico è costituito da un’unica molecola di DNA o RNA ma, talvolta, i fagi a RNA possono contenere il genoma segmentato costituito da numerose molecole di RNA. La dimensione del genoma fagico varia da 1,5 kb a 160 kb (quest’ultima dimensione tipica dei fagi T2, T4, T6).
Il genoma fagico è contenuto in una struttura proteica di rivestimento chiamata capside.
La struttura capsidica può essere:
- a icosaedro (fagi MS2 e PM2);
- filamentosa o elicoidale (fago M13);
- testa – e – coda: testa icosaedrica che contiene l’acido nucleico e coda filamentosa (fagi T4 e λ).
Sequenziamento del genoma dei batteriofagi
I metodi di sequenziamento genomico sviluppati negli anni ’70 del secolo scorso hanno permesso di determinare la sequenza nucleotidica del genoma fagico in maniera rapida.
È stato rilevato che il numero dei geni contenuto nel genoma batteriofagico può variare da tre nel caso di MS2 a circa 150 nel caso dei fagi T2, T4 e T6.
I geni dei virus ed in particolare dei fagi possono condividere la stessa sequenza nucleotidica e codificare per prodotti genici diversi: per esempio, nel fago ϕX174, il gene E è contenuto nel gene D e vengono indicati come geni sovrapposti.
Maria Chiara Langella
Immagine in evidenza da https://medium.com/visionari/nasce-una-piattaforma-per-la-progettazione-di-virus-4a8bfcd161a3
Fonti:
- Storia dei virus http://curba.racine.ra.it/_static/materialeStud/virus/storia.htm
- The Nobel prize http://www.nobelprize.org/prizes/medicine/1969/delbruck/biographical/
- Genomi 3. T. A. Brown. Edises. 2013. Pag. 250 – 251.
- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/gene/2546400
- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/gene/?term=gene+D+fago+X174