La scrittrice sarda Michela Murgia ha reso pubblica la sua battaglia contro un tumore al rene al quarto stadio con metastasi in varie parti del corpo. In un’intervista al Corriere della Sera e nel suo ultimo libro “Tre ciotole“, edito da Mondadori, Murgia ha parlato apertamente della sua malattia e di come sta affrontando questa difficile sfida.
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L’immunoterapia a base di biofarmaci: la scelta di Michela Murgia nella sua battaglia contro il cancro
Murgia ha spiegato di essere in cura con un’immunoterapia a base di biofarmaci che non attacca direttamente il tumore. Questa terapia stimola la risposta del sistema immunitario per guadagnare tempo. Secondo la scrittrice, l’obiettivo non è sradicare il tumore, ma piuttosto rallentare la sua progressione per guadagnare mesi, forse molti, di vita. Murgia ha deciso di non sottoporsi a un’operazione, poiché a questo punto della malattia non avrebbe senso e potrebbe causare solo ulteriori sofferenze.
La scrittrice ha anche parlato della sua esperienza passata con un tumore al polmone. E’ stato diagnosticato in fase precoce grazie a un controllo medico tempestivo. Tuttavia, a causa delle sue attività politiche, Murgia ha dovuto nascondere la sua malattia e farsi operare altrove per evitare di essere accusata di speculare sul dolore. Questa volta, invece, ha deciso di parlare apertamente della sua condizione. La speranza è quella di sensibilizzare le persone sull’importanza di fare controlli regolari per prevenire malattie come il cancro.
Cancro: la malattia gentile
Murgia ha parlato della sua malattia con grande serenità e accettazione. Ha definito il cancro come una malattia “gentile” che può crescere per anni senza farsi notare. Secondo la scrittrice, il tumore fa parte della sua complessità e non deve essere visto come un nemico da distruggere, ma piuttosto come un complice della sua vita.
Murgia e la sua queer family
Nonostante la gravità della sua situazione, Murgia ha trascorso gli ultimi mesi preparandosi alla morte e scrivendo un “alfabeto dell’addio”. Tuttavia, ha sottolineato di non avere paura della morte e di poter sopportare il dolore, a patto di essere presente a se stessa. La scrittrice ha anche annunciato di aver comprato una casa con dieci posti letto dove poter stare insieme alla sua “queer family” e di volersi sposare con il suo partner, senza fare questioni di genere.
La storia di Michela Murgia è un esempio di coraggio e determinazione di fronte a una malattia grave. La sua decisione di accettare la sua condizione e di vivere al massimo gli ultimi mesi della sua vita ispira a prendersi cura di se stessi e di coloro che si amano. La sua testimonianza ci ricorda l’importanza di fare controlli regolari per prevenire malattie e di vivere ogni giorno al massimo, senza rimpianti.