Vaccino per l’Herpes Zoster (Fuoco di Sant’Antonio): cosa sapere?

Si narra che Sant’Antonio Abate, eremita nel deserto, resistette agli attacchi insidiosi del diavolo, riportando però gravi e dolorose ustioni. Una sofferenza simile è quella provocata dal Fuoco di Sant’Antonio, nome popolare dell’Herpes Zoster, malattia dovuta alla riattivazione del virus della varicella.

In Italia sembra che i casi siano in aumento. Non esistono stime precise né registri ufficiali che tengano il conto per cui non è possibile dirlo con esattezza. È certa però l’efficacia del vaccino, disponibile gratuitamente per i 65enni e per le persone immunodepresse, utile soprattutto a evitare le conseguenze peggiori della malattia.

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vaccino Herpes Zoster
Figura 1 – Una delle manifestazioni cutanee del Fuoco di sant’Antonio

Fuoco di Sant’Antonio

Il Varicella Zoster Virus, dopo aver causato la varicella, può rimanere nascosto per anni senza dare alcun segno della sua presenza, spiega Giovanni Rezza direttore generale della Prevenzione sanitaria presso il Ministero della Salute. Soprattutto dopo i 50 anni di età, il virus può risvegliarsi provocando l’Herpes Zoster, malattia di origine virale caratterizzata da un’infiammazione dei gangli nervosi. Questa malattia provoca un’intensa sensazione di dolore bruciante (ecco perché lo chiamano “fuoco”) e prurito. Dopo circa una settimana, compare un eritema cutaneo con vescicole contenenti liquido, simili a quelle della varicella.

Di solito i disturbi sono localizzati in una zona ben precisa (fianco, torace, busto, volto sono le sedi più frequenti) e a rendere questa malattia particolarmente temibile è la sua durata. Soprattutto nelle persone anziane e più fragili le manifestazioni durano diverse settimane e la complicanza più frequente, un’assai dolorosa nevralgia post-herpetica, può protrarsi anche mesi.

I vaccini per Herpes Zoster

Per questo l’Herpes Zoster è incluso nel Piano Nazionale per le Vaccinazioni. Il ministero della Salute ha previsto una campagna di sensibilizzazione per informare sui vantaggi della protezione, soprattutto dopo i 65 anni. Sono disponibili due diversi vaccini, uno prevede una singola iniezione e l’altro due. La scelta viene effettuata dal medico in base alle caratteristiche della singola persona, chiarisce Rezza.

La vaccinazione è offerta gratuitamente a chi compie 65 anni, ma diverse regioni si sono già organizzate per offrirlo anche a tutti gli over65enni. La protezione è fortemente consigliata soprattutto a chi, avendo un sistema immunitario più debole, rischia sia di soffrire in modo più intenso e più a lungo sia di sviluppare le complicanze (assai di rado letali), ma molto debilitanti come la lunga e faticosa nevralgia post-herpetica: ovvero gli anziani e tutte le persone immunocompromesse, come chi ha avuto un trapianto o chi è affetto da HIV, malattie del sistema immunitario o tumori.

Come fare il vaccino per Herpes Zoster

La trafila da seguire è simile a quella del vaccino per l’influenza stagionale e lo pneumococco: bisogna rivolgersi al proprio medico di base in modo tale da essere indirizzati al proprio centro vaccinale di riferimento. Chi ne ha diritto riceve il vaccino gratis, altrimenti bisogna pagare un ticket.

Per chi si ammala, quali sono le terapie più efficaci?

Si possono diminuire durata e gravità degli episodi di fuoco di Sant’Antonio usando farmaci antivirali specifici che andrebbero somministrati nei primi giorni. Per la maggior parte delle persone in buona salute, che inizino la terapia subito dopo la comparsa dell’eritema sulla pelle, le lesioni scompaiono, il dolore regredisce nel giro di tre-cinque settimane e le vescicole di solito non lasciano cicatrici. E’ poi possibile utilizzare antidolorifici, antinfiammatori, impacchi freddi per attenuare la sofferenza e il prurito. Chi non si è mai ammalato di varicella non corre pericoli, ma per non trasmettere il virus dell’Herpes Zoster è importante non grattarsi le vescicole, lavare spesso le mani, tenere coperta l’eruzione, non condividere oggetti personali (ad esempio gli asciugamani). I malati possono uscire, ma dovrebbero evitare di far entrare le altre persone in contatto con l’eritema cutaneo.

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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e scrivo per Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.