Sei triste e non riesci a tirarti su? Mangia del cioccolato! Ah, il vecchio rimedio della nonna, che pareva la panacea di tutti i mali. Ma quanto c’è di vero? Più di quanto si possa immaginare.
Non a caso definito cibo degli dei, il cioccolato, in particolar modo nella sua varietà fondente (cioè con una concentrazione minima del 70%) ha tutte le caratteristiche per poter essere definito un vero e proprio alimento funzionale. Medicinale a dir si voglia! Dalla fermentazione della fava di cacao si ottengono una enorme quantità di aromi e composti chimici, grazie all’azione di diversi microrganismi: batteri lattici e bifidobatteri, produttori di acido lattico ed acetico.
Questi sono considerati i maggiori composti ad attività antifungina ed ipocolesterolemizzante, sono inoltre attivatori della via di sintesi degli acidi grassi a corta catena e di mannitolo, un importante composto ad attività prebiotica come nutrimento per il microbiota intestinale. Dalla parte fungina troviamo Penicillium citrinum, una delle specie fungine maggiormente presenti nella fave di cacao fermentate, produttore di alcaloidi e di Penicitrinina A, conosciuta come lovastatina, farmaco della famiglia delle statine, utilizzato per ridurre i livelli di colesterolo ematico.
Tali sono i composti prodotti e presenti nel cioccolato che si parla di cocobiota: Lactobacillus fermentum, Acetobacter pasteurianus, S. cerevisiae, H. thailandica, H. opuntiae, P. kudriavzevii Lactobacillus plantarum e Lactobacillus pentosus sono i protagonisti del cocobiota, presente nella fava di cacao dalla fermentazione fino al processo di concaggio con formazione del vero e proprio cioccolato (fondente se non presenta aggiunta di altri additivi oltre alla pasta di cacao, altrimenti si omette tale denominazione). A livello di composti organici le metilxantine alcaloide (teobromina, caffeina) e i flavonoidi (flavoni), sono prima stati testati in vitro e poi in vivo le loro caratteristiche nutrizionali- salutistiche. Effetti sul sistema cardiovascolare, la memoria e la concentrazione, le performance fisiche, l’insulino resistenza, sono stati studiati tramite modelli molecolare in vitro (cavie da laboratorio), riscontrando una diminuzione positiva del colesterolo ematico, della pressione sistolica, dell’aumento di concentrazione e della migliore captazione di glucosio con un optimum di secrezione insulinica, riducendo il rischio di iperinsulinemia e diabete mellito (diabete 2).
Il segreto di questo alimento magico è da ricercare trai batteri lattici ed i bifidobatteri, i quali tramite una combinazione di substrati ottimali del cioccolato fondente: pasta di cacao con fibra, ottima miscela prebiotica per i bifidobatteri che li accrescono di numero e convertono i composti polifenolici in molecole antinfiammatorie, catechina ed epicatechina, a livello gastrico come forti antiossidanti. I flavonoidi stimolano a loro volta la produzione di ossido nitrico, potente vasodilatatore prodotto dal metabolismo dei flavonoidi , utile per abbassare la pressione arteriosa sistolica e vantaggioso per sportivi come mantenimento dell’endurance di forza per la miglior captazione di ossigeno a livello muscolare. Ci salva da ipertensione arteriosa, blocco dell’ossidazione deelle lipoproteine plasmatiche (LDL) e conseguente diminuzione del riscio di malattie cardiovascolari quali ictus ed infarti .
Non finisce qui l’azione antiossidante; perchè bloccano anche la formazione di radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento e della degenerazione cellulare, con formazione di neoplasie, di cui i flavonoidi sono i veri eroi poiché svolgono l’azione nell’andare ad ossidarsi, andando a ridurre specie radicaliche reattive quali l’anione superossido (O2-), il radicale idrossile (OH-), diossido d’azoto (NO2) e radicale perossido (LOO-), prodotti normalmente da metabolismo; ma se superata una certa concentrazione arrivano a danneggiare le cellule.
Nonostante tutti questi benefici altri sono tutt’ora in fase di studio come la diminuzione d’incidenza di malattie neurodegenerative quali Alzhaimer, Parkinson, dell’aumento del contenuto di serotonina plasmatica, convertita a partire dal triptofano, utilizzabile come princpio attivo per i trattamenti della depressione e tutti gli antiossidanti ancora da catalogare per il loro ruolo antinfiammatorie sulle patologie tumorali, primo fra tutti il tumore al color- retto ed esofageo, del’inibizione di microroganismi nocivi per competitività col cocobiota del cacao, tramite produzione di acidi grassi a corta catena (acido acetico, proprionico e butirrico) e produzione di fattori di adesività al grosso intestino (colon) per staccare dalle pareti i batteri nocivi.
Un alimento degli dei per noi miseri umani, dalle mille risorse, che in futuro ci regalerà ancora tante sorpresa. Nel frattempo noi continuamo a mangiarlo perchè, oltre a far bene, ne siamo fortemente ghiotti e ci piace.
Roberto Bescapè
Fonti:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3566565/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19810704
http://www.gutmicrobiotaforhealth.com/en/dark-chocolate-red-wine-can-gut-microbiota/
http://www.gutmicrobiotaforhealth.com/en/dietary-compound-gut-microbe-team-flu-prevention/
https://www.hindawi.com/journals/jnme/2016/7906927/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4837262/
http://www.my-personaltrainer.it/integratori/cacao-cioccolato.html
Chocolate and Health: Chemistry, Nutrition and Therapy