Stagione influenzale prolungata fino ad aprile: monitoraggio necessario per prevenzione
La stagione influenzale e sincinziale di quest’anno si sta rivelando una delle più straordinarie e violente degli ultimi anni, in termini di contagi e ricoveri. La circolazione di entrambi i virus sta pesando notevolmente sulla situazione sanitaria in Italia, portando a un impatto significativo sulla salute pubblica. Secondo il direttore scientifico della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit), Massimo Andreoni, se negli anni precedenti a quest’epoca la stagione influenzale poteva considerarsi terminata. Quest’anno, invece, la sua durata è destinata ad estendersi almeno fino alla fine di aprile. Andreoni suggerisce che sarebbe necessario monitorare attentamente la situazione per capire se siamo di fronte a un evento unico o se la situazione attuale rischia di diventare sempre più frequente in futuro.
Record stagione influenzale: 23 anni di contagi più elevati
Il numero di contagi della stagione influenzale straordinaria di quest’anno è il più alto degli ultimi 23 anni, come attestato dai dati dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS). La stagione è iniziata presto, alla 42° settimana, invece dell’abituale 48°. Ha raggiunto un piccolo picco duraturo, mantenendosi piuttosto alta per tutta la stagione invernale. Attualmente, la curva sta mostrando una lenta discesa, ma siamo ancora sopra la soglia epidemica. Ci sono 5,8 casi per 1000 abitanti tra adulti e anziani e un numero molto elevato per i bambini.
Il numero di cittadini colpiti dalle sindromi simil-influenzali, alla fine di marzo, si attestava intorno ai 13 milioni, un numero destinato ad aumentare fino alla fine di aprile. Ma non è solo il virus dell’influenza a circolare, poiché sono stati rilevati anche altri virus simili. Parliamo di virus come il Sars-Cov2, il virus respiratorio sincinziale, l’adenovirus e quello da raffreddore. Le complicanze registrate sono state principalmente di tipo respiratorio e hanno colpito soprattutto gli anziani. Ciò evidenzia la necessità di aumentare il tasso di aderenza alla vaccinazione.
Il rapporto Epidemiologico InfluNet dell’Istituto Superiore di Sanità ha rilevato che, con i 300.000 contagi registrati tra il 27 marzo e il 2 aprile, la soglia di 13 milioni di casi di sindromi simil-influenzali è stata superata per la prima volta dall’inizio della sorveglianza InfluNet.
Nel rapporto, si osserva una lenta discesa della curva. Negli ultimi sette giorni, l’incidenza è stata di 5,1 casi per mille, rispetto ai 5,8 della settimana precedente. Inoltre, si registra un calo più marcato della circolazione dei virus influenzali: dei 661 campioni analizzati dai laboratori afferenti alla rete InfluNet, solo il 10,9% è risultato positivo al virus influenzale, rispetto al 15,8% della settimana precedente.