Influenza e infarto: nuova ricerca mostra una correlazione significativa

Influenza aumenta il rischio di infarto fino a 6 volte nella settimana successiva all’infezione

Uno studio condotto da Annemarijn de Boer presso il Julius Center for Life Sciences and Primary Care UMC di Utrecht ha scoperto che contrarre l’influenza potrebbe aumentare fino a sei volte la probabilità di infarto. Ma aumenta anche il rischio di avere un attacco cardiaco nella settimana successiva all’infezione, rispetto a un periodo di condizione normale. Il collegamento tra influenza e infarto è già stato evidenziato in uno studio canadese del 2018 su pazienti ricoverati per infarto. Tuttavia, il nuovo studio ha incluso i risultati di test provenienti da 16 laboratori dei Paesi Bassi (che coprono circa il 40% della popolazione), insieme a registri di morte e ospedalieri, al fine di produrre un quadro più completo della correlazione tra influenza e attacco cardiaco.

Studio rivela: contrarre l’influenza può aumentare la probabilità di infarto

In particolare, il nuovo studio ha rilevato che le persone che hanno ricevuto una diagnosi di influenza hanno una probabilità sei volte maggiore di avere un attacco cardiaco nella settimana successiva al test del virus rispetto all’anno precedente o successivo all’infezione.

Il collegamento tra l’influenza e l’infarto: nuovi dati suggeriscono un aumento del rischio

Gli esperti hanno esaminato i dati relativi a 26.221 casi di influenza confermati dai laboratori tra il 2008 e il 2019. Dei 401 pazienti con influenza, 419 attacchi cardiaci si sono verificati entro un anno dalla diagnosi di influenza. Dei 419 attacchi cardiaci, 25 si sono verificati nei primi sette giorni dopo la diagnosi di influenza. 217 nell’anno precedente la diagnosi e 177 nell’anno successivo alla diagnosi di influenza (esclusi i primi sette giorni). Circa un terzo degli individui (139/401) è morto per cause diverse entro un anno dalla diagnosi di influenza. I ricercatori hanno calcolato che le persone avevano una probabilità 6,16 volte maggiore di avere un attacco cardiaco nei sette giorni successivi alla diagnosi di influenza rispetto all’anno precedente o successivo.

Si sa che il virus dell’influenza aumenta la coagulazione del sangue e l’infiammazione che fa parte della risposta immunitaria del corpo contro il virus. Questi fattori possono indebolire le placche di arteriosclerosi nelle arterie, favorendone la rottura. Se una placca si rompe, può formarsi un coagulo di sangue che blocca l’afflusso di sangue al cuore e causa un infarto.

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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e scrivo per Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.