La sindrome di Hashimoto e ipotiroidismo

La tiroide è una ghiandola endocrina, posta nella parte anteriore del collo, che controlla svariate funzioni del corpo come la crescita ed il metabolismo. La sindrome di Hashimoto è una patologia autoimmune che colpisce la tiroide ed è tra le cause più comuni di ipotiroidismo, soprattutto nelle donne.

Funzione della tiroide e degli ormoni tiroidei

Prima di capire cause e conseguenze della sindrome di Hashimoto, è meglio fare un appunto sul ruolo della tiroide e degli ormoni secreti.

Anatomicamente la tiroide è una piccola ghiandola endocrina posta anteriormente alla trachea ed al di sotto del pomo d’Adamo. E’ composta da due lobi simmetrici che determinano il caratteristico aspetto a farfalla e nella parte posteriore di ogni lobo ospita le paratiroidi. La tiroide è altamente vascolarizzata e composta da tireociti, che producono gli ormoni T3 (triiodiotironina) e T4 (tetraiodiotironina o tiroxina), e da cellule C produttrici di calcitonina. I tireociti sono organizzati in follicoli, strutture sferiche, contenenti una sostanza chiamata colloide che contiene grandi quantità della proteina tireoglobulina a cui gli ormoni T4 e T3 si legano una volta secreti. Come suggerisce il nome stesso, gli ormoni T4 e T3 contengono atomi di iodio ed una dieta povera di questo elemento può avere un effetto negativo sulla quantità di ormoni prodotti.

Localizzazione anatomica  e struttura della tiroide
Fig.1 Localizzazione anatomica e struttura della tiroide [unmedicopertutti]

L’ormone T4 rappresenta quasi l’80% degli ormoni prodotti e rilasciati nel circolo sanguigno dalla tiroide ma presenta una bassa attività ed è infatti convertito nella forma più attiva T3 a livello epatico. La maggior parte degli ormoni secreti in circolo dalla tiroide si trova in forma inattiva, legata ad una proteina plasmatica chiamata globulina legante la tiroxina. Il distacco dell’ormone dalla globulina è finemente controllato ed una volta libero l’ormone può agire direttamente sulle cellule bersaglio. Infine, come la maggior parte delle ghiandole, anche la tiroide è controllata dall’asse ipotalamo-iposi attraverso la secrezione rispettivamente di tireotropina (TRH) e tireostimolante (TSH).

Ruolo della tiroide ed ipotiroidismo

Nonostante i pochi ormoni secreti, la tiroide controlla il metabolismo cellulare, sia dal punto di vista anabolico (consumo di energia) che catabolico (produzione di energia), gestendo quindi la funzionalità cellulare, tissutale e di interi organi.

Rappresentazione schematica dell'interazione tra tiroidi ed altri organi [microbiologiaitalia]
Fig. 2 Rappresentazione schematica dell’interazione tra tiroidi ed altri organi [microbiologiaitalia]

Gli ormoni tiroidei controllano per esempio l’assorbimento del glucosio, il catabolismo dei lipidi ma anche aspetti cardiovascolari come la frequenza e la gettata cardiaca. Inoltre regolano il consumo di ossigeno da parte delle cellule e sono indispensabili per un corretto sviluppo fisico e cerebrale soprattutto durante la gravidanza. Un altro ruolo importantissimo che riguarda esclusivamente il genere femminile è il mantenimento della regolarità mestruale e indirettamente anche della fertilità.

Viste tutte queste funzioni è evidente come squilibri, aumenti (ipertiroidismo) o riduzione (ipotiroidismo), nella funzione della tiroide causino problemi e sintomi a livello sistemico. Tra le cause di ipotiroidismo più comuni troviamo una forma di tiroidite (infiammazione alla tiroide) che prende il nome di sindrome o tiroidite di Hashimoto in onore del medico che la diagnosticò per la prima volta nel 1912.

Cause della sindrome di Hashimoto

Era il 1912 quando Hakaru Hashimoto pubblicava il suo primo (ed ultimo) lavoro scientifico nella rivista tedesca Archiv für klinische Chirurgie, descrivendo la presenza di linfociti (particolari globuli bianchi) in quattro donne che presentavano un ingrossamento/gozzo della tiroide. Secondo Churilov e colleghi, autori di una review per il centenario della scoperta, Hashimoto aveva dimostrato per la prima volta una forma di patologia autoimmune cellulo mediata.

La sindrome di Hashimoto è difatti detta anche tiroidite cronica autoimmune ed è una patologia caratterizzata dalla presenza (infiltrato) di linfociti all’interno della tiroide e da una reazione infiammatoria con produzione di anticorpi contro proteine tiroidee. L’infiammazione genera una progressiva perdita della funzionalità dell’organo che spesso si traduce in una riduzione della produzione ormonale e quindi in ipotiroidismo.

Diagnosi e fattori di rischio

Dal punto di vista diagnostico, la presenza nel sangue di anticorpi anti-tireoperossidasi e anti-tireoglobulina è prova di reazione infiammatoria autoimmunitaria contro la tiroide. Difatti la tireoglobulina si ritrova normalmente all’interno del colloide nei follicoli tiroidei, mentre la tireoperossidasi è un enzima dei tireociti. Se in parallelo si osservano livelli ematici degli ormoni tiroidei T3 e T4 inferiori ai valori normali allora siamo in presenza anche di ipotiroidismo. Un elemento presente con intensità diversa è il rigonfiamento della tiroide o gozzo, dovuto proprio al processo infiammatori in corso.

 Presenza del gozzo e sintomi della tiroidite cronica autoimmune
Fig.3 Presenza del gozzo e sintomi della tiroidite cronica autoimmune [melarossa]

Dal punto di vista dei fattori di rischio poco ancora si sa sulle cause genetiche o ambientali legate all’insorgenza di questa sindrome. Per certo è stata osservata una maggior frequenza nei soggetti che in famiglia avevano casi di tiroidite cronica o presentavano altre patologie autoimmuni. Inoltre è maggior frequente tra i 40 e i 65 anni e nelle donne. Si stima infatti che il genere femminile ne sia affetto tra il 5 e il 15% contro l’1-5% di quello maschile.

Sintomi e cura della sindrome di Hashimoto

I sintomi nei pazienti affetti dalla sindrome di hashimoto sono molti e diversificati e si rifanno a quelli correlati con l’ipotiroidismo. La frequenza e intensità di questi sintomi sono variabili e in alcuni casi i pazienti possono addirittura non risentirne per molto tempo.

Tra le manifestazioni più frequenti legate all’ipotiroidismo troviamo:

  • stanchezza
  • bradicardia
  • mancanza di concentrazione, mancanza di memoria
  • umore depressivo, depressione, attacchi d’ansia e attacchi di panico
  • cambiamento della personalità (indole)
  • capelli secchi, arruffati, opachi
  • caduta dei capelli
  • pelle pastosa e secca
  • stipsi
  • intolleranza al freddo
  • aumento di peso
  • nelle donne, disturbi del ciclo mestruale
  • diminuzione del desiderio sessuale
  • astenia, miopatia endocrina da ipofunzione

Per quanto riguarda la cura, l’approccio standard è ristabilire i corretti livelli degli ormoni della tiroide per contrastare l’ipotiroidismo. Per questo si ricorre all’assunzione (cronica) per via orale dell’ormone naturale L-tiroxina per ristabilire il corretto livello ormonale necessario all’equilibrio corporeo.

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Francesco Da Ros

Professione biologo,classe 1984, mi occupo dal 2009 di ricerca scientifica per carpire sempre più aspetti sconosciuti della vita. Difatti mi piace dire, soprattutto ai miei figli, che studio la vita. Dal 2022 ho iniziato un percorso per aprirmi un futuro come comunicatore scientifico, scrivendo articoli divulgativi su diversi temi ed iscrivendomi ad un master specifico. Questa scelta deriva dal piacere che provo nel spiegare argomenti scientifici in modo semplice, per rendere accessibili informazioni altrimenti inaccessibili. La scienza può raggiungere tutti, con i giusti mezzi e strumenti. Tra gli altri interessi c’è la fantascienza e, ahimè o per fortuna, i giochi da tavolo. www.linkedin.com/in/francesco-da-ros